Biocarburanti dai microbi. E’ questa l’ultima frontiera dell’energia “pulita” aperta da alcuni ricercatori dell’Università della California che hanno portato avanti alcuni studi per ricavare energia dalle proteine prodotte da alcuni microbi che, accuratamente raffinate, verrebbero trasformate in carburante.
Biocarburanti dai microbi. È questa l’ultima frontiera dell’energia “pulita” aperta da alcuni ricercatori dell’Università della California che hanno portato avanti alcuni studi per ricavare energia dalle proteine prodotte da alcuni microbi che, accuratamente raffinate, verrebbero trasformate in carburante.
I risultati dello studio, pubblicati sul numero di domenica del “Nature Biotechnology” dimostrerebbero come, diversamente dall’attuale produzione di biocarboranti basata su piante che generano grassi, oli o carboidrati raffinati poi in biocarburante, sia possibile – utilizzare a tal scopo le proteine.
“Questa ricerca è il primo tentativo di utilizzare le proteine come fonte di carbonio per la produzione di energia e bioraffinazione“, ha detto il Dr. James C. Liao, che ha coordinato lo studio.
La sfida, come spiega Yi-Xin Huo, uno studente post-dottorato che ha partecipato alla ricerca – era quella di “ingannare i microbi nell’impiego di proteine per la creazione di grassi o altre sostanze in grado di essere poi trasformate in carburante”. Come? “Riorientando completamente il sistema di utilizzo delle proteine che è uno dei sistemi più altamente regolamentati nella cellula”.
Tale processo permetterebbe così di ottenere maggior rendimento e costi minori nonché un rilevante “vantaggio collaterale”, ovvero lo sviluppo di un nuovo fertilizzante che usa meno azoto e riduce notevolmente le emissioni di gas serra generate dalla produzione di fertilizzanti, hanno assicurato i ricercatori.
Questa scoperta infatti, stando agli scienziati potrebbe scatenare un nuovo universo di microbi che producono combustibile mangiando proteine in natura in particolar modo quelle non idonee al consumo animale.
Simona Falasca
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