Beghelli porta in casa i pannelli solari dello Sputnik

Beghelli presenta il nuovo fotovoltaico concentrato per uso domestico progettato dal premio Nobel Zhores Alferov

2100 tonnellate di anidride carbonica in meno ogni 1000 impianti installati: questa la promessa del nuovo pannello solare presentato ieri da Beghelli che verrà commercializzati entro fine anno.

Si tratta di una tecnologia ideata appositamente per uso domestico dal fisico premio Nobel Zhores Alferov basata su delle piccole cunette in grado di concentrare la luce solare in un unico punto dove è posizionata la cella. Questo permetterebbe di ridurre tre volte, a parità di potenza, le dimensioni del modulo.

«Le celle solari di nuovo tipo consentono di superare la soglia del 38% di efficienza, con l’obiettivo di raggiungere il 55% nell’immediato futuro» – così Alferov, presente alla conferenza stampa, parla del suo prototipo. Il premio Nobel per la fisica già alla fine degli anni ’50 già stava lavorando sul progetto sperimentando le idee sul “solare concentrato” con i satelliti russi Sputnik, ma ora «i grandi passi avanti nella microelettronica hanno permesso il miglioramento dei parametri di produzione delle celle solari che, già applicati all’ingegneria aerospaziale, possono avere un effettivo impiego anche in ambito terrestre» e, sicuro afferma: «Per questo credo che alla fine del XXI secolo la maggior parte dell’energia che ci serve sarà prodotta grazie al Sole: è davvero gratificante vedere quando anni di ricerche si trasformano in applicazioni».

È la speciale combinazione di indio, germanio e gallio con la quale sono stati realizzati i moduli, normalmente in silicio, a permettere un aumento così considerevole dell’efficienza a scapito di costi e dimensioni (3 mm contro gli attuali 15 cm): ogni pannello fotovoltaico di questo genere promette una potenza di 150 watt racchiusa in meno di un metro quadro con un peso inferiore ai 30 chili.

Gli impianti saranno inoltre dotati di una batteria per accumulare l’energia non utilizzata nelle ore di irradiazione, di prese elettriche “intelligenti” per ridurre gli sprechi e del cosiddetto “DomoPhone“, una sorta di telefonino/telecomando con la quale sarà possibile comandare a distanza l’impianto elettrico dell’abitazione.

La vita media di questi moduli è stimata in 20 anni. Il prezzo? Per il momento si parla di 10 mila euro, completamente ammortizzabili, anche grazie agli incentivi in 10 anni.

La nuova tecnologia rientra nel progetto Pianeta Sole di Beghelli: l’azienda italiana che l’ha spuntata nel testa a testa con le più avanzate industrie mondiali del settore, conta di metterlo in commercio già in autunno.

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