Aumento ingiustificato dei prezzi del carburante, scatta l’inchiesta della procura di Roma

Il Ministro Cingolani ha definito gli aumenti una truffa ingiustificata, e il Codacons ha inviato un esposto alle procure affinché indaghino

Tutti ci siamo ormai accorti del repentino e ingiustificato aumento dei prezzi di benzina e gasolio registrato negli ultimi giorni, che ha spinto moltissimi ad incolonnarsi con la propria auto presso il distributore più vicino e fare il pieno, temendo ulteriori rincari. Tuttavia, stando alle parole del Ministro per la Transizione Energetica Roberto Cingolani, tale aumento non è altro che “una colossale truffa”: ecco perché la procura di Roma ha aperto un’inchiesta per fare luce sui prezzi schizzati alle stelle.

Secondo il Ministro, non esisterebbe una motivazione tecnica dietro gli aumenti degli ultimi giorni – che non sono altro che la manifestazione delle speculazioni dei gestori dei carburanti, i quali stanno approfittando della crisi dovuta al conflitto russo-ucraino per aumentare i prezzi in modo arbitrario. Cingolani chiede inoltre che si stabilisca un tetto massimo al prezzo del gas a livello comunitario, in modo da non portare il mercato al collasso: l’ipotesi è di fissare il prezzo limite a 80 euro al megawatt/ora – una cifra già doppia rispetto a quella dello scorso anno.

Il nostro Paese, investito dalla crisi energetica derivante dal conflitto poiché ancora dipendente dalle importazioni di gas e greggio provenienti dalla Russia, si trova attualmente in una situazione delicata: provare a cambiare le fonti energetiche in tempi così stretti è praticamente impossibile senza che vi siano conseguenze per l’intera economia nazionale. Ciò che si può fare, secondo il Ministro, è sfruttare al massimo le fonti fossili presenti sul territorio italiano – come i giacimenti di gas, che possono offrire una boccata di ossigeno alle imprese fiaccate dagli aumenti sempre crescenti.

Sul rincaro dei prezzi dei carburanti si era espresso anche il Codacons, presentando un esposto a 104 Procure della Repubblica di tutta Italia e all’Autorità garante della concorrenza per sollecitare le indagini sugli abnormi rincari dei prezzi di benzina e gasolio alla pompa e su possibili speculazioni in atto a danno di consumatori e imprese

In questi giorni i listini dei carburanti venduti presso i distributori sono letteralmente fuori controllo, con la benzina che in modalità self viaggia verso i 2,3 euro al litro e costa in media il 39,3% in più rispetto allo stesso periodo del 2021, mentre il gasolio sale addirittura del +51,3% – si legge in una nota dell’associazione. – Il rischio è che i rincari dei prezzi alla pompa possano essere “dopati” da fenomeni speculativi tesi a sfruttare la delicata situazione in Ucraina per incrementare i guadagni a danno di consumatori e imprese.

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Fonti: ANSA / Codacons

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