Le nuove regole sull’uso dell’aria condizionata si applicano agli edifici pubblici e commerciali di grandi dimensioni in tutto il territorio spagnolo, tranne che nella città di Madrid
Per rispondere alla crisi dell’energia provocata dal conflitto russo-ucraino, i Paesi dell’UE stanno mettendo in atto diverse strategie di risparmio energetico e razionamento dell’energia elettrica e del gas, unite alla ricerca di nuovi fornitori di fonti energetiche.
Tutti i 27, a eccezione dell’Ungheria, hanno sottoscritto una riduzione volontaria del 15% del consumo di gas durante i mesi invernali – soluzione che potrebbe diventare un obbligo se Mosca bloccasse definitivamente l’accesso al gas russo.
Oltre a quanto stabilito nella sottoscrizione comunitaria, poi, i singoli Paesi stanno mettendo in pratica le proprie risposte per limitare il consumo di gas ed energia elettrica, a vantaggio dell’economia ma anche dell’ambiente.
A differenza di altri Paesi dell’UE, la Spagna non aveva imposto finora limitazioni stringenti all’uso dell’energia elettrica o del gas, confidando nel buon senso dei cittadini che avrebbero fatto buon uso delle risorse energetiche.
Dopo il plateale gesto del premier Pedro Sanchez, che nella conferenza stampa di venerdì scorso si è mostrato senza cravatta e ha invitato tutti i suoi collaboratori a rinunciare all’accessorio per risparmiare sull’aria condizionata, ora anche il Paese iberico ha annunciato nuove misure di risparmio energetico.
Un nuovo decreto in vigore da domani impone agli edifici pubblici, ai negozi e ai centri commerciali, ma anche a stazioni e aeroporti, di non far scendere l’aria condizionata al di sotto dei 27°C in estate e di non portare il riscaldamento sopra i 19°C in inverno.
Inoltre, le porte dei suddetti edifici dovranno essere sempre chiuse per contenere la dispersione del fresco, mentre nei negozi luci e insegne luminose devono essere spente dopo le 22:00. Si pensa anche a un incoraggiamento del cosiddetto smart working per risparmiare energia sui trasporti nella tratta casa-ufficio e sull’aria condizionata negli uffici.
Le nuove misure di contenimento all’uso dell’energia elettrica non sono state apprezzate dalla presidente della regione di Madrid, Isabel Diaz Ayuso, che le ha fermamente respinte.
Madrid non si spegnerà – da annunciato la leader con un tweet. – Un provvedimento del genere genera insicurezza, spaventa il turismo e i consumi. Chiediamoci piuttosto che tipo di provvedimenti il Governo sta applicando a se stesso per risparmiare davvero energia e denaro.
La situazione nel resto dell’Europa
Il nostro Governo ha stabilito da maggio un tetto alle temperature dell’aria condizionata e del riscaldamento negli uffici e nelle strutture pubblici. Durante i mesi estivi, l’aria condizionata non potrà scendere al di sotto dei 27°C, mentre in inverno non il riscaldamento non potrà superare i 19°C (la misura non riguarda esercizi commerciali e uffici privati).
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Anche il Governo francese ha messo in atto una vera e propria crociata contro l’uso irresponsabile dell’aria condizionata in uffici e esercizi commerciali: chi vorrà tenere l’aria condizionata accesa (senza limiti di temperatura) dovrà tenere le porte chiuse per evitare la dispersione del fresco. I trasgressori rischiano multe salate, fino a 150 euro.
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Ma non solo: illuminazione interna ai negozi abbassata al mimino e insegne luminose spente dopo l’orario di chiusura, e pubblicità luminosa vietata dall’una di notte alle sei del mattino ovunque tranne che nelle stazioni ferroviarie e negli aeroporti.
Infine, città tedesche sempre più al buio per la nuova misura, adottata da molte amministrazioni comunali, di spegnere l’illuminazione stradale e dei monumenti pubblici nelle ore serali. In molte città della Germania, anche le fontane decorative sono state spente per risparmiare acqua ed energia elettrica.
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Fonte: The Guardian
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