Diffondere e far conoscere all’opinione pubblica tutte le nuove tecnologie e le buone abitudini da adottare per essere in linea con il principio dell’efficienza energetica, chiedere al governo una maggiore sensibilità verso le proposte e i progetti delle imprese italiane e verso le opportunità che possono rilanciare il nostro Paese in termini di sostenibilità. Questi gli obiettivi illustrati a Roma, nella giornata di ieri, in occasione della Seconda Conferenza Nazionale sull'Efficienza Energetica, dal titolo “Integrare l’efficienza con le rinnovabili”, voluta e coordinata dall’associazione Amici della Terra, con il sostegno di ENEA e FIRE, e finanziata anche della European Climate Foundation.
Diffondere e far conoscere all’opinione pubblica tutte le nuove tecnologie e le buone abitudini da adottare per essere in linea con il principio dell’efficienza energetica, chiedere al governo una maggiore sensibilità verso le proposte e i progetti delle imprese italiane e verso le opportunità che possono rilanciare il nostro Paese in termini di sostenibilità. Questi gli obiettivi illustrati a Roma, nella giornata di ieri, in occasione della Seconda Conferenza Nazionale sull’Efficienza Energetica, dal titolo “Integrare l’efficienza con le rinnovabili”, voluta e coordinata dall’associazione Amici della Terra, con il sostegno di ENEA e FIRE, e finanziata anche della European Climate Foundation.
Durante l’incontro, gli amici della Terra hanno presentato anche il loro report, che dimostra come il risparmio energetico porti direttamente e conseguentemente ad un immediato risparmio di petrolio e di denaro sulla bolletta: “La convenienza dell’efficienza energetica non si esaurisce nei benefici economici per consumatori e tessuto produttivo” – ha fatto sapere Andrea Molocchi, Responsabile studi dell’associazione. “Le nostre stime di costo ambientale evitato, associate ai flussi di risparmio energetico generati dagli interventi, evidenziano un ulteriore beneficio, di tipo ambientale, che ricade a favore sia dei cittadini che dello Stato”.
Ma interventi di che tipo? Dalle Pompe di calore per la climatizzazione a ciclo annuale che sfruttano l’energia rinnovabile a bassa temperatura alla cogenerazione, dagli impianti a ciclo Rankine organico all’integrazione di solare termico e caldaie ad alta efficienza, dal teleriscaldamento all’isolamento termico degli edifici, dai veicoli passeggeri e merci ad alta efficienza ai servizi per la diagnosi e il risparmio energetico. Questi solo alcune delle proposte dell’industria italiana che si stanno affermando e che, in un paese privo di fonti fossili possono rappresentare la chiave per raggiungere la competitività, risparmiare sui costi dell’energia e ridurre i gas serra.
Nel periodo 2010-2020 si potrebbe arrivare infatti ad risparmio di 86 milioni di tonnellate di petrolio e un beneficio economico di oltre 25 miliardi sulla bolletta.
“La seconda Conferenza sull’efficienza energetica testimonia l’enorme patrimonio di cultura e tecnologie offerte dal nostro tessuto produttivo, ancora poco valorizzato da concrete politiche di sostegno. – ha commentato Rosa Filippini, Presidente degli Amici della Terra – La stessa Confindustria ha stimato circa 400.000 imprese e 3 milioni e mezzo di addetti che lavorano già oggi sui prodotti e processi ad alta efficienza energetica. Il potenziale di risparmio energetico delle misure realizzabili entro il 2020 è di oltre 23 Mtep in termini di energia finale, di cui 10,8 Mtep per la realizzazione degli interventi del piano sull’efficienza energetica del 2007 e 12,6 Mtep per ulteriori interventi da predisporre con il nuovo Piano, così come previsto dal PAN rinnovabili. I benefici che potrebbero derivare al sistema Italia dall’effettiva attuazione di questo potenziale sono enormi. Considerando solo il pacchetto di misure proposte da Confindustria, avremmo un risparmio complessivo di combustibili fossili di 86 Mtep nel periodo 2010-2020, con benefici in bolletta per oltre 25 miliardi di euro ed un incremento del valore aggiunto per 116 miliardi di euro, che equivale ad un incremento annuo del PIL dello 0,7% al 2020“.
Anche perché ci tiene a precisare la Filippini, l’efficienza energetica è davvero la chiave in grado di offrire una prospettiva a lungo termine sia per l’occupazione che per l’ambiente molto più di altri settori di intervento della green economy: Mentre gli attuali incentivi per le rinnovabili elettriche, troppo elevati, aprono spazi di speculazione e vanno sostanzialmente a finanziare la diffusione di tecnologie estere, come i pannelli fotovoltaici cinesi, la maggior parte delle tecnologie per l’efficienza sono già oggi offerte dall’industria nazionale, che potrebbe quindi avvantaggiarsi da un rilancio delle misure di sostegno, rafforzando il suo posizionamento competitivo, in Italia e all’estero.”