L’agrivoltaico trascina le rinnovabili: potrebbe, da solo, far superare gli obbiettivi Ue del fotovoltaico intero al 2030. Lo annuncia il Joint Research Centre (JRC) della Commissione Europea a seguito dell’analisi degli ultimi dati disponibili sulla tecnologia
Usando anche solo l’agrivoltaico, l’intero fotovoltaico potrebbe raggiungere e superare gli obbiettivi UE al 2030. Lo annuncia il Joint Research Centre (JRC) della Commissione Europea a seguito dell’analisi degli ultimi dati disponibili sulla tecnologia.
Secondo quanto riportato dal JRC, in particolare, coprendo solo l’1% della superficie agricola utilizzata con sistemi agrivoltaici si potrebbero ottenere 944 GW di corrente continua di capacità installata, equivalente alla metà della capacità possibile con i tradizionali impianti fotovoltaici a terra e superiore ai 720 GW di corrente continua per la produzione di energia solare previsti dagli obiettivi UE per il 2030.
Ricordiamo comunque che i pannelli fotovoltaici producono corrente continua, poi convertita in corrente alternata da utilizzare direttamente o immettere nella rete elettrica e che tale conversione è di circa 1/1,25.
L’agrifotovoltaico è una delle possibili contromisure contro il caro bollette a cui stanno facendo fronte cittadini e imprese, consentendo la produzione di energia da fonte rinnovabile da immettere in rete, abbattendo i costi per il solo consumo.
E che in più non ha ricadute negative sul consumo di suolo, perché, con questa tecnologia, vengono installati pannelli fotovoltaici sospesi e in elevazione, integrandosi con le produzioni agricole senza “rubare” ulteriori zone di territorio.
Questa innovativa applicazione multiuso del territorio mostra un grande potenziale – riferisce infatti il centro di ricerca – A differenza dei tradizionali sistemi fotovoltaici montati a terra, nelle applicazioni agrivoltaiche i pannelli sono installati in modo tale che le attività agricole, come la coltivazione di colture, erba o frutta, rimangano l’uso primario del territorio, consentendo l’accesso anche alle macchine agricole o al bestiame
Per questo la tecnologia può contribuire ad alleviare le preoccupazioni sulla concorrenza tra pannelli solari e attività agricole, sostenendo al contempo le politiche relative alla transizione energetica, all’agricoltura, all’ambiente e alla biodiversità nel perseguimento da parte dell’UE degli obiettivi del Green Deal europeo per un’Europa climaticamente neutrale.
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I pannelli possono inoltre fornire ombra per mitigare lo stress da calore sulle colture e offrire protezione dalle intemperie. Per tanto anche le serre possono essere realizzate con pannelli fotovoltaici semitrasparenti.
Il rapporto del JRC dello scorso aprile, ‘Overview of the potential and challenges for Agri-Photovoltaics in the European Union’, analizza lo stato dei sistemi agrivoltaici, identifica potenziali ostacoli e presenta una serie di raccomandazioni per consentire e accelerare la loro espansione.
Alla fine del 2022, la capacità installata nell’UE era di circa 211 GWDC (DC = corrente continua) e tutti gli Stati membri sono incoraggiati a prendere in considerazione non solo il solare su scala industriale e su tetto, ma anche forme innovative di diffusione dell’energia solare, compreso l’agrivoltaico.
Tuttavia, la mancanza di una definizione chiara e armonizzata a livello europeo di agrivoltaico rappresenta un ostacolo significativo, poiché l’installazione di tali sistemi può portare a cambiamenti nella caratterizzazione dei terreni, che potrebbero influenzare l’ammissibilità ai sussidi agricoli e alla tassazione.
Ulteriori sfide includono la massimizzazione della produzione di energia elettrica senza compromettere la resa dei raccolti e la garanzia della conservazione della biodiversità e del ripristino della natura; complesse procedure di autorizzazione e connessione alla rete, nonché l’aumento dei prezzi dei terreni che potrebbero mettere a repentaglio il benessere e la sicurezza degli agricoltori.
Per superare queste barriere, la Commissione Europea sta esortando i Paesi dell’UE a integrare incentivi per l’agrivoltaico, ove opportuno, durante la progettazione e l’attuazione dei piani strategici nazionali della Politica Agricola Comune (PAC).
Ulteriori incentivi potrebbero essere forniti attraverso quadri di sostegno per l’energia solare, ad esempio attraverso l’integrazione dell’agrivoltaico nelle gare d’appalto per le energie rinnovabili).
In Italia Il ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) ha approvato la proposta di decreto sull’agrivoltaico: con gli incentivi previsti dal Piano di Ripresa e Resilienza (PNRR) si punta ora ad installare almeno 1,04 GW di impianti entro il 30 giugno 2026.
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Fonte: Joint Research Centre
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