I ricercatori Guillermo Hernandez Ramirez e Camila Quiroz stanno valutando il potenziale dell’agrivoltaico per aiutare ad affrontare le sfide di sostenibilità.
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Immaginate di coltivare gli spinaci nel vostro giardino sotto un pannello solare e poi di spremerli in un frullatore alimentato dalla stessa energia. Un nuovo progetto dell’Università dell’Alberta condotto da Guillermo Hernandez Ramirez e Camila Quiroz sta lavorando per renderlo realtà.
Facendo crescere gli spinaci sotto diversi pannelli solari, due ricercatori dell’Università di Alberta stanno infatti misurando come il processo influisca sia sulla crescita delle piante che sulla produzione di energia elettrica dei pannelli.
Conosciuta come agrivoltaico, questa pratica sostenibile abbastanza nuova integra i pannelli solari con le colture, sfruttando contemporaneamente il terreno per la produzione di cibo e di energia. L’agrivoltaico racchiude in sé un enorme potenziale per affrontare diverse questioni urgenti legate alla sostenibilità.
Tutti i vantaggi dell’agrivoltaico
Guillermo Hernandez Ramirez, professore associato e scienziato del suolo presso la Facoltà di Scienze agrarie, biologiche e ambientali, ha sostenuto in merito all’agrivoltaico:
Riunisce le principali sfide che abbiamo davanti a noi: la transizione energetica verso le fonti di energia rinnovabili e le questioni relative all’alimentazione del mondo e all’azione sul clima.
Inoltre ha anche altri vantaggi oltre al doppio uso del suolo e alla sicurezza alimentare: potrebbe ridurre le emissioni di gas serra e fare un uso più efficiente dell’acqua. In più può servire sia l’agricoltura rurale che quella urbana, sfruttando i cortili e gli spazi verdi delle città per coltivare cibo e generare elettricità.
Hernandez Ramirez ritiene che questo aiuti le persone a vedere la sostenibilità come uno stile di vita:
Si crea un’idea di connessione. Con l’agrivoltaico in ambiente urbano, le persone possono sperimentare cosa significhi essere in grado di produrre sia cibo che elettricità, Non possiamo procurarci tutto il cibo e l’energia di cui abbiamo bisogno con l’agrivoltaico, ma questo dà un contributo e le persone possono avere questo contesto. Crea un senso di attenzione per la provenienza di queste cose.
Benefici sia per le piante che per i pannelli solari
Il progetto pilota dell’Università è un passo iniziale nell’esplorazione dei potenziali benefici dell’agrivoltaico, secondo la ricercatrice Camila Quiroz, che sta conducendo l’esperimento. Si tratta di qualcosa per il momento poco studiato, ma necessario date le maggiori conoscenze che serviranno nel futuro per continuare a vivere nel mondo.
Nel progetto, durato 25 giorni e condotto in una camera di crescita, i ricercatori hanno confrontato la crescita delle piante di spinaci in tre diverse condizioni – senza pannelli solari o ombreggiate da un pannello sottile o spesso – e hanno anche misurato la quantità di elettricità che può essere raccolta da ciascun tipo di pannello.
L’agrovoltaico tende ad avere vantaggi sia per le piante che per i pannelli. Questi ultimi hanno infatti una resa migliore con temperature più basse, quindi posizionando le piante sotto i pannelli si crea un effetto di raffreddamento che aiuta i pannelli a essere più efficienti.
Allo stesso tempo, a loro volta, le piante a foglia, come gli spinaci e la lattuga, e i prodotti succulenti, come le bacche, il mais, le cipolle, i pomodori e l’uva, hanno bisogno di ombra per prosperare, cosa che i pannelli solari di questo esperimento forniscono.
I primi risultati sono promettenti
L’esperimento, durato un mese, ha dato risultati promettenti. Sotto i pannelli solari, le piante di spinaci hanno consumato fino al 17% in meno di acqua e, sebbene la loro crescita sia stata più lenta rispetto a quella senza i pannelli, la salute generale delle piante è rimasta elevata, mentre si avvicinavano al peso del raccolto.
I pannelli solari hanno anche generato una potenza di 10 watt, sufficiente per alimentare dispositivi elettronici come telefoni cellulari, tablet, lampade a LED o piccoli elettrodomestici. Inoltre si è arrivati ad importanti certezze:
Questo dimostra che l’uso dell’agrivoltaico non è dannoso per la salute delle piante. Si tratta di un passo in avanti per far capire che, mentre raccogliamo l’energia solare per usarla nelle nostre case, ad esempio, potremmo anche coltivare cibo nutriente.
I prossimi passi saranno quelli di assicurarsi i fondi di ricerca per testare ulteriormente l’agrivoltaico con altre piante, come le bacche e altri ortaggi, esplorare diverse angolazioni e disposizioni dei pannelli solari e testarli in condizioni esterne come la pioggia.
Fonte: Università dell’Alberta
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