Arriva l'autorizzazione alla nuova infrastruttura elettrica sottomarina tra le Marche e l'Abruzzo, lunga 250 km, composta da 210 km di elettrodotto in profondità e 2 cavi terrestri di 40 km circa. Dovrebbe essere un viatico verso l'incremento delle fonti rinnovabili e l'avvio di una concreta transizione energetica
Ok alla realizzazione dell’Adriatic Link: arriva con un decreto del Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica (MASE) l’autorizzazione alla creazione dell’elettrodotto sottomarino che unirà le Marche e l’Abruzzo.
Il collegamento elettrico, “all’avanguardia dal punto di vista tecnologico e ambientale“, sarà caratterizzato da due cavi sottomarini di circa 210 km, posati a una profondità massima di 100 metri, e da due cavi terrestri di 40 km.
Con l’autorizzazione ministeriale dell’Adriatic Link si pone un altro tassello del percorso intrapreso dallo Stato con Terna per raggiungere gli obiettivi eurounitari di decarbonizzazione del sistema energetico italiano in coerenza con gli obiettivi delineati dal Piano Nazionale Integrato Energia e Clima, dichiara il ministro Gilberto Pichetto Fratin.
Le stazioni di conversione saranno realizzate nei pressi delle stazioni elettriche già esistenti di Cepagatti, nella provincia di Pescara, in Abruzzo, e di Fano, Pesaro Urbino, nelle Marche.
#AdriaticLink @MASE_IT has authorized the submarine power line connecting Marche and Abruzzo. The infrastructure will facilitate the integration of renewable sources and the achievement of #energytransition goals.
➡️ https://t.co/W5UjFTUVe4 pic.twitter.com/r23V4kR4G4— TernaSpA (@TernaSpA) February 6, 2024
Il collegamento consentirà di incrementare di circa 1.000 MW la capacità di scambio tra le zone Centro-Sud e Centro-Nord del Paese abilitando l’integrazione e il trasferimento dell’energia prodotta dagli impianti eolici e fotovoltaici del Mezzogiorno verso i centri di consumo del Nord.
Tramite tale opera strategica sarà garantito non solo un miglioramento dei requisiti di affidabilità e sicurezza del servizio di trasmissione lungo la dorsale adriatica, ad oggi costituita da un’unica direttrice a 400 kV tra Marche e Abruzzo, ma anche un migliore sfruttamento del parco di generazione nazionale ed una crescente integrazione della generazione rinnovabile, concludono da Terna.
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