Cetrioli galleggianti alimentati ad energia solare. Il concept, se realizzato, servirà a rendere potabile l'acqua del mare
È possibile convertire l’acqua marina in acqua potabile? Gli attuali metodi in circolazione per trasformare l’acqua salata in acqua dolce non sono dotati di grande efficienza energetica, e spesso il loro funzionamento dipende da fonti non rinnovabili. Ma non tutto è perduto. L‘idea ha la forma di un grosso cetriolo, una sorta di scogliere artificiali, del tutto alimentate grazie all’energia solare.
Il progetto, ancora solo un concept, è stato realizzato da Phil Pauley che ha pensato bene di utilizzare la potenza del sole per trasformare l’acqua marina in acqua potabile, utile anche durante le emergenze come ad esempio le operazioni di soccorso o in situazioni di scarsa disponibilità d’acqua per piccole comunità costiere.
Attraverso l’umidificazione e sfruttando l’evaporazione, il sistema consente anche la condensazione e la successiva la rimozione del sale contenuto nell’acqua di mare.
Tale effetto di umidificazione dell’ambiente replica dunque il normale ciclo dell’acqua ma vi integra, con un processo di osmosi inversa, la separarazione da altre sostanze, tra cui il sale. L’utilizzo di sistemi avanzati autopulenti riducono inoltre la sua manutenzione. In questo modo, viene meno anche la necessità di trasportare l’acqua riducendo le emissioni ad esso legate.
Tuttavia non sono ancora state fornite le stime riguardanti la quantità d’acqua che può essere desalinizzata. Il progetto fornisce però un’idea di come riuscire a portare avanti il processo in maniera sostenibile, utilizzando l’energia prodotta dal sole.
Altro dato interessante, queste unità sono mobili, quindi possono essere facilmente trasportate in base alle necessità.
Francesca Mancuso