Tamponare l’eccesso di C02 e ridurre così la pericolosità dell’aria che respiriamo. Con questo obiettivo, l’Enel ha inaugurato ieri - presso la centrale termoelettrica Federico II di Cerano, in provincia di Brindisi - il primo impianto pilota in Italia che cattura e immagazzina l'anidride carbonica.
Tamponare l’eccesso di C02 e ridurre così la pericolosità dell’aria che respiriamo. Con questo obiettivo, l’Enel ha inaugurato ieri – presso la centrale termoelettrica Federico II di Cerano, in provincia di Brindisi – il primo “impianto pilota” in Italia che cattura e immagazzina l’anidride carbonica.
All’evento era presente anche il Ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo, che ha voluto essere presente all’inaugurazione del prototipo con cui Enel avvia il primo test della tecnologia “azzera-emissioni” supportata dall’Europa, che ha finanziato il progetto di Brindisi con 100 milioni di euro.
L’impianto di raccolta delle emissioni entrerà in funzione il prossimo anno e grazie alla collaborazione con Eni, permetterà il trasporto e lo 2“>stoccaggio della CO2 da Brindisi al sito di una società petrolifera di Cortemaggiore, che si trova in provincia di Piacenza, dove i Co2 verranno immessi e conservati nel sottosuolo, in un giacimento di gas esaurito e già utilizzato per lo stoccaggio di metano. È stato stimato che l’impianto di Brindisi riuscirà a trattare circa 10 mila metri cubi all’ora dei fumi provenienti dalla Federico II e a separare 2,5 tonnellate di anidride carbonica, vale a dire 8 mila tonnellate in un anno. “Volendo fare un paragone – ha spiegato Livio Vido, responsabile ingegneria e innovazione di Enel – è la stessa quantità di Co2 assorbita da circa 800 mila alberi: in pratica, una foresta di dieci chilometri quadrati”.
L’impianto pilota pugliese rappresenta il primo passo per applicare poi il tutto nella centrale di Porto Tolle, una volta che questa avrà completato la riconversione a carbone, alla fine del 2015 .
Secondo Fulvio Conti, amministratore delegato di Enel, “È un passo importante nello sviluppo delle nuove tecnologie su cui si costruirà il futuro energetico del mondo. In pratica, questo sistema consente di continuare ad usare combustibili fossili eliminando in modo incisivo le2“> emissioni di Co2, principale causa dell’effetto serra: un po’ come dire “prendiamoci tranquillamente un bel febbrone, tanto ci sono gli antibiotici!”.
“Sarà – ha detto cinvinto Conti – una delle risposte vincenti alla sfida di avere energia abbondante rispettosa dell’ambiente“.
Insomma, di fronte alla situazione disastrosa ambientale in cui versa il nostro Paese, è sicuramente un’iniziativa che permette di tamponare le emissioni si C02, ma si tratta comunque di un investimento che guarda ancora con interesse alle fonti fossili, destinate comunque ad esaurirsi, quando il mondo si muove invece verso le rinnovabili…
Verdiana Amorosi