Un discorso rivolto a tutto il pianeta, che sottolinea come le disparità tra ricchi e poveri siano legate ai problemi ambientali e ai cambiamenti climatici. È quello contenuto nel testo dell'Enciclica "Laudato si', sulla cura della casa comune'" di Papa Francesco, presentata questa mattina presso l'Aula Nuova del Sinodo in Vaticano.Il messaggio del Papa smuoverà davvero i cuori di tutti, a partire da quelli di chi ci governa?
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Un discorso rivolto a tutto il pianeta, che sottolinea come le disparità tra ricchi e poveri siano legate ai problemi ambientali e ai cambiamenti climatici. È quello contenuto nel testo dell’Enciclica “Laudato si’, sulla cura della casa comune'” di Papa Francesco, presentata questa mattina presso l’Aula Nuova del Sinodo in Vaticano (per leggerla clicca qui).
Il Papa si è rivolto ai potenti della Terra e a tutta la politica del mondo, ma anche agli imprenditori e ai singoli cittadini, per chiamare in causa ogni essere umano sul mondo che stiamo lasciando ai nostri figli.
Il messaggio del Papa smuoverà davvero i cuori di tutti, a partire da quelli di chi ci governa?
Ecco, intanto, le reazioni da parte del mondo ambientalista alla “fumata verde” dell’Enciclica.
Mettere il bene comune sopra gli interessi nazionali, ONU
Il segretario generale Ban Ki moon sottolinea che l’enciclica papale mette in evidenza come il cambiamento climatico sia una delle principali sfide che l’umanità deve affrontare, e che si tratta di una questione morale che richiede un dialogo rispettoso con tutti i componenti della società.
“C’è “un solido consenso scientifico” che mostra un significativo riscaldamento del sistema climatico e che il riscaldamento globale negli ultimi decenni è “principalmente causato dalle attività umane”. L’umanità ha l’obbligo di curare e proteggere la nostra casa comune, il pianeta Terra, e di essere solidale con i più poveri e più vulnerabili della società che soffrono di più gli impatti climatici”.
Il segretario generale invita quindi i governi a mettere il bene comune globale al di sopra degli interessi nazionali e ad adottare un ambizioso accordo sul clima aParigi quest’anno.
È il moneto di agire, Unep
Il sottosegretario generale e direttore esecutivo del Programma per l’Ambiente delle Nazioni Unite (UNep), Achim Steiner ha spiegato di accogliere l’appello inequivocabile Papa Francesco per agire contro il degrado ambientale globale e il cambiamento climatico.
“Questa enciclica è uno squillo di tromba che risuona non solo con i cattolici, ma con tutti i popoli della Terra. Scienza e religione sono allineati su questa materia. Il momento di agire è ora. Condividiamo il parere di Papa Francesco ‘la nostra risposta al degrado ambientale e il cambiamento climatico non può essere definito solo dalla scienza, tecnologia o l’economia, ma è anche un imperativo morale. Non dobbiamo dimenticare che i poveri e i vulnerabili soffrono di più dei cambiamenti che stiamo vedendo mondo. La gestione ambientale dell’umanità del pianeta deve riconoscere gli interessi di entrambe le generazioni, attuali e future”.
Un grande insegnamento per tutti, ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti
Per il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti si tratta di “un fatto importantissimo che interessa credenti e non credenti. L’autorità morale più forte del Pianeta pone al centro dell’attenzione i problemi ambientali e li pone nella prospettiva di salvaguardia delle generazioni future mettendo al centro l’uomo. Un grande insegnamento per tutti”.
Un richiamo alla tutela dell’ambiente che “riguarda anche noi peri quanto riguarda gli scempi di varie zone del Paese, sia per le discariche sia per le zone da bonificare. Ma riguarda anche per i comportamenti quotidiani: l’enciclica infatti punta molto sul cambiamento degli stili di vita, un invito alla sobrietà ma anche a comportamenti ambientalmente corretti”.
Un’enciclica che senza dubbio dà grande soddisfazione, Legambiente
“Per un ambientalista leggere l’enciclica di Papa Francesco sull’ambiente dà uno strano senso di stupore e di soddisfazione. I tanti temi che Legambiente ha portato e che porta tutt’ora avanti con tante battaglie ambientaliste trovano un’autorevolissima conferma in questo testo, incastonata, per di più, in una ineludibile sollecitazione etica e spirituale, per i non credenti, e religiosa, per i credenti. Un testo ampio e di grande attualità che arriva a pochi mesi dal vertice Onu sul clima di Parigi e attraverso il quale il Pontefice affronta la questione dell’inquinamento ambientale, dei cambiamenti climatici, degli ogm, del paesaggio, della mobilità; ma anche il principio di precauzione e la salvaguardia del patrimonio agroalimentare, il problema della diversificazione economica e dello sviluppo dei territori solo per citarne alcuni”, commenta Vittorio Cogliati Dezza.
Per Legambiente si tratta di un’enciclica che senza dubbio dà grande soddisfazione, ma che ci chiama anche ad uno scatto di responsabilità e ad una maggiore cultura diffusa basata su una relazione di reciprocità responsabile tra uomo e natura e che coinvolga tutte le persone attraverso un impegno collettivo. Un testo che si rivolge a tutti, credenti e non, e che ‘obbliga’ ad una riflessione sui grandi temi ambientali.
“Nessuno di noi può tirarsi fuori, neanche i grandi della Terra ai quali spetta una maggiore responsabilità e che da oggi, grazie a questa enciclica, avranno più difficoltà ad eludere le istanze ambientali. Ci auguriamo pertanto che al summit di Parigi la leadership mondiale sappia tener conto del messaggio del Papa”, conclude il presidente nazionale di Legambiente.
L’enciclica accelera la fine dell’era dei combustibili fossili, Greenpeace
“Greenpeace accoglie con soddisfazione l’importante intervento di Papa Francesco nella battaglia comune dell’umanità per contrastare catastrofici cambiamenti climatici. Questa prima Enciclica sull’ambiente porta il mondo un passo più vicino al punto di svolta, quando abbandoneremo i combustibili fossili per abbracciare un mondo 100 per cento rinnovabile, per tutti, entro la metà di questo secolo. Ognuno, religioso o laico, può e deve rispondere a questa chiamata con un’azione urgente e incisiva”, ha detto Kumi Naidoo, Direttore Esecutivo di Greenpeace International.
Il passaggio dell’Enciclica in cui si afferma che “la tecnologia basata sui combustibili fossili, altamente inquinanti – specialmente il carbone, ma anche il petrolio e, a un livello minore, il gas – devono essere sostituiti gradualmente e senza ritardi” è un chiaro messaggio diretto a investitori, amministratori delegati e leader politici affinché accelerino la rivoluzione energetica verso fonti pulite.
La critica a “coloro che detengono la maggior parte delle risorse e del potere economico e politico […] che cercano di minimizzare alcuni degli impatti negativi dei cambiamenti climatici” è una risposta chiara ai negazionisti e a chi vuole ostacolare il progresso. Questo atteggiamento disonesto deve cessare immediatamente.
Martin Kaiser, a capo dell’Unità sul Clima di Greenpeace International, aggiunge:
“Apprezziamo la chiarezza e il modo diretto con cui l’Enciclica sottolinea la debole risposta della politica internazionale ai cambiamenti climatici, con troppi interessi particolari che prevalgono sul bene comune», dichiara. «Le parole del Papa dovrebbero svegliare i capi di governo troppo compiacenti, incoraggiarli ad adottare leggi severe nei rispettivi Paesi per proteggere il clima e a siglare un ambizioso protocollo internazionale alla Conferenza di Parigi prevista a fine anno. È inoltre molto importante l’appello di Papa Francesco ai leader politici per la protezione delle foreste e degli oceani, una richiesta che arriva dagli scienziati e dalle persone di tutto il mondo. Speriamo infine che la Banca del Vaticano si unisca al crescente movimento che sta disinvestendo da carbone, petrolio e nucleare per sostenere le energie rinnovabili, in sintonia con le parole di Papa Francesco. Così come auspichiamo un sostegno della Chiesa a una rivoluzione energetica a livello locale”.
Un appello morale, WWF
La gratitudine e il sostegno del WWF alle parole del Pontefice verranno espresse anche attraverso la partecipazione alla Marcia “Una Terra. Una Famiglia umana” che si svolgerà il prossimo 28 giugno (domenica) a Roma, organizzata da Focsiv – Volontari nel mondo. Yolanda Kakabadse, Presidente del WWF Internazionale, spiega:
“Il messaggio di Papa Francesco aggiunge un approccio morale, tanto necessario per il dibattito sul clima. Il cambiamento climatico non è più solo una questione scientifica; è sempre più una questione morale ed etica. Esso colpisce le vite, i mezzi di sussistenza e i diritti di tutti, in particolare delle comunità povere, emarginate e vulnerabili. Di fronte a questa sfida con la natura e la famiglia umana, dobbiamo rispettare la nostra casa comune e usarla con giudizio e con giustizia. Solo riscoprendo la nostra solidarietà con l’altro, riducendo gli sprechi e adottando consumo e produzione sostenibili, possiamo salvare il pianeta, la sua vibrante diversità della vita e garantire un futuro prospero per tutti noi. Il WWF, in quanto organizzazione ambientalista, è mosso dallo stesso impulso ad avere un mondo in cui gli esseri umani possano vivere in armonia, sia tra di loro che con la natura, con equità e solidarietà. Ci auguriamo che la maggiore attenzione di quest’anno sui cambiamenti climatici e lo sviluppo sostenibile si trasformi in veri e propri impegni di tutti i governi. Il 2015 deve essere l’anno di decisioni concrete, giuste e di ampia portata, l’anno in cui nessuno potrà sottrarsi all’azione “.
Donatella Bianchi, Presidente del WWF Italia, aggiunge:
“Abbiamo letto le parole del Papa con profonda emozione. Già Papa Giovanni Paolo II e, soprattutto, Papa Benedetto XVI, avevano più volte richiamato alla salvaguardia della natura e dell’ambiente. Papa Francesco, dedicando un’intera Enciclica alla cura della Casa comune, indica l’ampiezza e l’urgenza dell’azione, esaminando nel dettaglio il legame tra la vita umana e i meccanismi biologici che la sostengono. Il cambiamento climatico, la distruzione della biodiversità, l’esaurimento delle risorse, gli sprechi non sono solo danni da motivare scientificamente, ma diventano con l’Enciclica questione morale ed etica. A essere colpita è la vita, i mezzi di sussistenza e i diritti di tutti, in particolare delle comunità povere, emarginate e vulnerabili. Meccanismi biologici che si sono raffinati in milioni e milioni di anni vengono distrutti per appetiti a breve termine di pochi. Si lede il diritto a un pianeta prospero e abitabile per le future generazioni “.
L’enciclica è di portata storica, Fima
“L’enciclica di Papa Francesco sull’ambiente è un fatto di portata storica che riempie di soddisfazione quanti hanno a cuore il futuro dell’umanità e gli equilibri del pianeta terra», questo il primo commento a caldo di Mario Salomone, presidente della Federazione italiana media ambientali (FIMA), all’enciclica “Laudato si'”. “Tutti i giornalisti e i media ambientali sono invitati a dare una informazione chiara, completa e corretta sui contenuti dell’enciclica – prosegue Mario Salomone – e a far sì che l’attenzione si prolunghi nel tempo, evitando il solito fenomeno della bolla mediatica destinata a esaurirsi nell’arco di pochi giorni”.
Impossibile rinviare la conversione ecologica, assoRinnovabili
In occasione della pubblicazione della Lettera Enciclica Laudato sì di Papa Francesco, assoRinnovabili ribadisce la necessità di favorire una rapida transizione verso le fonti di energia pulite. Come sottolineato dal Santo Padre, al fine di garantire la sopravvivenza degli ecosistemi terrestri e acquatici e la proliferazione della stessa vita umana, è indispensabile promuovere un maggiore sviluppo dell’energia rinnovabile. Gli effetti negativi del riscaldamento globale sono infatti ormai incontrovertibili e tali da richiedere un radicale cambiamento nel paradigma di produzione dell’energia.
“L’Enciclica testimonia l’urgenza delle azioni di contrasto al cambiamento climatico – dichiara Agostino Re Rebaudengo, Presidente di assoRinnovabili -. Le energie rinnovabili forniscono un contributo fondamentale per raggiungere rapidamente gli obiettivi di tutela ambientale evidenziati da Papa Francesco, che si propone, non solo come guida spirituale, ma anche come leader all’avanguardia, portavoce di un messaggio di speranza per il futuro del nostro pianeta”.
Le distorsioni pesano sull’agricoltura, Coldiretti
“Se guardiamo all’agricoltura l’invito dell’ Enciclica è quello a rimettere le mani sulla considerazione del mercato nella sua dimensione globale caratterizzata da molteplici e concomitanti fattori distorsivi a partire dall’impatto sui prezzi dei sistemi monetari e finanziari, dalla possibilità di assicurare il diritto al cibo attraverso forme di agricoltura famigliare E attenta ai bisogni delle comunità locali, al contrasto delle pratiche di deforestazione, alla rimozione dagli scaffali del cibo a basso costo causa di obesità, fino al necessario investimento in iniziative culturali sul cibo e di educazione alimentare”.
È quanto ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nell’esprimere apprezzamento per l’Enciclica “Laudato si'” di Papa Francesco che invita a ricercare il benessere per tutti eliminando inefficienze e sprechi ed a ricercare buone pratiche, condannando la iniqua distribuzione delle risorse della terra.
Anche l’agricoltura – sostiene Moncalvo – è responsabilizzata nel superare la crisi ecologica e nel difendere la relazione tra uomo e ambiente. Non possiamo non citare – precisa Moncalvo – i casi di sfruttamento industriale dei suoli per la produzione di biocarburanti che vengono sottratti alle comunità ai fini del sostentamento o la stessa coltivazione degli Ogm che risulta un modello economico capace di produrre povertà e desertificazione attraverso forme di colonialismo del lavoro e privazione di libertà di scelta. Non c’è dubbio – continua Moncalvo – che l’Enciclica di Papa Francesco contenga esortazioni impegnative per tutti riconoscendo la necessità di un quotidiano impegno individuale e nel mantenere vivo il dialogo alla ricerca del bene comune. La conversione ecologica che viene ampliamente motivata come imperativo riguarda, infatti, il radicale cambiamento dell’attuale modello di sviluppo in cui ciascuno come operatore o consumatore ha la sua parte. L’enciclica di Papa Francesco ci motiva e ci conforta nel nostro impegno per dare un adeguato riconoscimento economico e sociale del lavoro nei campi dove – sottolinea Moncalvo – pesano gli effetti di una globalizzazione senza regole che favorisce lo sfruttamento, la speculazione sul cibo e sottopaga i prodotti della terra.
Esortazione all’azione concreta, Slow Food
“Laudato si’, l’ultima enciclica di Papa Francesco, auspichiamo possa segnare la vita politica di molti Governi che hanno a cuore il futuro del mondo. È un documento universale, che invita tutti, al di là dell’appartenenza religiosa, dell’orientamento politico o della sensibilità ambientalista, a superare le posizioni di parte e unirsi a tutela del bene più importante: la nostra casa comune”, commenta Gaetano Pascale, presidente di Slow Food Italia.
“L’associazione sente molto vicine le parole di Papa Francesco che, con la sua puntuale analisi del degrado ambientale, sociale ed economico in cui l’uomo ha ridotto questa nostra Terra, non si limita a una visione strettamente ecologista in senso moderno. Non traspare l’estraneità dell’uomo rispetto all’ambiente, ma al contrario evidenzia il concetto di ecologia integrale: oltre che ambientale anche economica, sociale, culturale, della vita quotidiana, in cui l’essere umano è parte del sistema”, continua Pascale.
Il denaro non è il fine della vita, Decrescita Felice
“Ho letto con gioia e condivisione totale alcuni brani dell’enciclica Laudato sì di Papa Francesco. Ho un grande desiderio di studiarla con attenzione e di organizzare un seminario del nostro movimento per confrontare le riflessioni che ha suscitato in ognuno di noi e con chiunque voglia riflettere insieme a noi. Ma sin da ora mi sento di dire che l’insegnamento più profondo di questa enciclica è che non bastano le riflessioni scientifiche sulla gravità della crisi ambientale per cambiare l’atteggiamento predatorio nei confronti della Terra. La conversione principale da fare è relativa al sistema dei valori che orientano le nostre scelte di vita. Occorre superare il materialismo e recuperare la dimensione spirituale, che è parte integrante degli esseri umani. Il senso della vita non consiste nell’accumulare oggetti e denaro. L’avidità è la causa dei problemi ecologici, delle ingiustizie sociali e anche dell’insoddisfazione esistenziale di chi ne è vittima. La potenza scientifica e tecnologica ha una enorme capacità distruttiva della vita se si utilizza per alimentare l’avidità. Ma può essere uno strumento formidabile per armonizzare i rapporti degli esseri umani tra loro e con gli ambienti in cui vivono. Il denaro è un mezzo per facilitare gli scambi e non il fine della vita. È in questo contesto che leggo anche le riflessioni del papa sulla necessità di una decrescita, cioè di una riduzione dei consumi di risorse da parte dei popoli che vivono nell’abbondanza e nello spreco, per consentire di vivere dignitosamente ai popoli a cui ne restano meno del necessario. È per me molto importante che Papa Francesco non abbia interpretato questa esigenza di giustizia in termini di una più equa redistribuzione del potere d’acquisto, perché la crisi ecologica non si supera, e un atteggiamento di responsabilità nei confronti della Terra non si recupera, se i frutti avvelenati di un atteggiamento predatorio delle risorse naturali si distribuiscono più equamente tra tutti gli appartenenti alla specie umana. Nella sua enciclica il papa ci ammonisce che la decrescita dei consumi dei popoli ricchi è il prerequisito affinché “possano crescere in modo sano” coloro che non hanno il necessario per vivere. Ci avvisa che l’epoca storica iniziata con la rivoluzione industriale è arrivata al capolinea e che occorre utilizzare il suo enorme lascito di conoscenze scientifiche e tecnologiche per aprire una nuova epoca storica. Non per tornare indietro, né soltanto per rallentare, ma per andare avanti in una direzione diversa”.
Un’esortazione alla politica per la tutela del pianeta e dei viventi, Enpa
“Sarebbe davvero importante che tutti i politici, qualunque ruolo essi ricoprano a livello internazionale, nazionale e locale, leggessero l’enciclica “Laudato Si'” e rispondessero a quella assunzione di responsabilità nella crisi ambientale mondiale con provvedimenti tempestivi ed efficaci, al di fuori dell’attendismo e dei compromessi che troppo spesso la politica adotta: il pianeta con tutti i viventi, umani e non umani, non può più aspettare». Lo dichiara la consigliera nazionale di Enpa Annamaria Procacci, che prosegue: “Certamente, non possiamo riconoscerci in tutti i punti di questo ampio documento, a cominciare dalla posizione di legittimazione della sperimentazione sugli animali pur se con vincoli e limiti o dalle preoccupazioni in merito al biocentrismo, che è per noi la giusta lettura del mondo reale e che respinge la posizione di superiorità dell’uomo. Né possiamo condividere il possibilismo in materia di OGM”.
Tuttavia l’enciclica “ambientale” di Papa Francesco rappresenta un documento di straordinaria importanza.
“Per il modo – prosegue Procacci – in cui essa insiste sul concetto della connessione tra tutte le creature, umane e non umane; sulla necessità della riconciliazione dell’uomo con il creato; sulla sottolineatura del valore proprio di ogni essere vivente e della biodiversità come valore in sé; sul riconoscimento che “Il cuore è uno solo e la stessa miseria che porta a maltrattare un animale non tarda a manifestarsi nella relazione con le altre persone. Ogni maltrattamento verso qualsiasi creatura è contrario alla dignità umana”.
Roberta Ragni
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