Gli incendi in Australia hanno generato 250 milioni di tonnellate di CO2, la metà delle emissioni annuali del Paese

Per ripristinare la capacità degli alberi di assorbire anidride carbonica potrebbero volerci decenni, se non addirittura migliaia di anni

Gli incendi boschivi che divampano senza sosta in Australia hanno distrutto quasi 3 milioni di ettari di terra immettendo in atmosfera enormi quantità di CO2 da agosto ad oggi.

Le foreste sono considerate un deposito di carbonio, poiché assorbono CO2 man mano che crescono e la immagazzinano nei loro tessuti.

A causa degli incendi, sono ben 195 milioni le tonnellate di anidride carbonica rilasciate negli ultimi quattro mesi, quasi la metà delle emissioni medie annuali del Paese, pari a 380 milioni di tonnellate.

Considerando che mediamente le emissioni di CO2 prodotte dalle aree colpite dagli ultimi incendi contribuiscono solo del 5% al totale di tutta l’Australia, ci si rende conto della gravità della situazione.

I dati sono stati rilevati grazie ai satelliti e forniti al Guardian dal Dott. Niels Andela, scienziato del Nasa Goddard Space Flight Center e collaboratore del Global Fire Emissions Database.

Emissioni di anidride carbonica pari a quelle rilasciate durante gli ultimi mesi, in condizioni normali potrebbero essere assorbite in pochi anni, ma secondo gli scienziati, le attuali condizioni di siccità Australia, unite ai cambiamenti climatici, complicano le cose.

In una situazione simile, potrebbero volerci decenni prima che le aree boschive ricrescano e siano in grado di assorbire la CO2 immessa, sempre che la foresta non risulti ormai compromessa e incapace di riprendersi.

Secondo gli scienziati, infatti, è possibile che a causa degli effetti dei cambiamenti climatici, gli alberi non riescano a recuperare la loro capacità di assorbire adeguate quantità di CO2, se non fra migliaia di anni.

Il Dott. Pep Canadell, del CSIRO Climate Science Center e direttore esecutivo del Global Carbon Project, ha sottolineato la gravità di quantità così elevate di emissioni di CO2 e i rischi ad esse legati.

“Questo aumento delle emissioni di incendi dovrebbe davvero destare preoccupazione.
Qualsiasi ulteriore emissione di carbonio nell’atmosfera, senza alcuna garanzia che verrà rimossa dalla ricrescita della vegetazione in una fase successiva, è preoccupante, in particolare in un’Australia che affronta già gli effetti dei cambiamenti climatici.
È importante comprendere i rischi: le emissioni dagli incendi e la potenziale perdita a lungo termine della capacità di assorbimento di CO2 della vegetazione terrestre a causa del recupero incompleto dei paesaggi bruciati a causa del degrado permanente. Queste emissioni sono molto significative.”, ha dichiarato Canadell.

La situazione potrebbe dunque avere ripercussioni gravissime: la crisi climatica provoca condizioni sfavorevoli, tra cui la siccità, che non consentono alla vegetazione di riprendersi in modo adeguato.

Se le foreste non verranno ripristinate, non riusciranno più ad accumulare CO2 come prima e questo non potrà che peggiorare il riscaldamento globale, esacerbando ulteriormente gli effetti disastrosi dei cambiamenti climatici.

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