Emissioni Co2. Nuovo record per le emissioni di Co2 nel mondo per il 2011. Si tratta purtroppo di un risultato da considerare in negativo per quanto riguarda l’immissione nell’atmosfera prodotta in tutto il pianeta dalle attività svolte dall’uomo. Complessivamente, lo scorso anno, è stata toccata la vetta di 34 miliardo di tonnellate cubiche di emissioni di Co2.
Nuovo record per le emissioni di Co2 nel mondo per il 2011. Si tratta purtroppo di un risultato da considerare in negativo per quanto riguarda l’immissione nell’atmosfera di anidride carbonica prodotta in tutto il pianeta dalle attività svolte dall’uomo. Complessivamente, lo scorso anno, è stata toccata la vetta di 34 miliardi di tonnellate cubiche di emissioni di Co2.
Chi sono i maggiori Paesi responsabili? Il podio di cui non essere particolarmente fieri vede al primo posto la Cina, immediatamente seguita dagli Stati Uniti, che si posizionano al secondo posto, e dall’India, che si trova al terzo posto della tabella stilata da parte del tedesco Institute of the renewable energy industry (IWR), che comprende oltre 60 Paesi del mondo e vede posizionarsi agli ultimi posti stati come la Svizzera, l’Ecuador e l’Irlanda.
L’Italia si trova al 16° posto, in una posizione migliore rispetto alla Germania, ma peggiore in confronto a Francia e Spagna (anche se nello stato iberico le emissioni di Co2 hanno visto un aumento del 44% nell’ultimo ventennio), per quanto riguarda il quantitativo delle emissioni di Co2 relativo al 2011, prendendo in considerazione gli stati europei situati nella parte superiore della classifica.
L’unica nota positiva, per quanto riguarda l’Italia, è data dalla registrazione di un leggero calo delle emissioni di Co2 avvenuto nel corso dell’ultimo ventennio, a proposito del quale tra il 1990 e il 2011 è stato registrato un -2%. Le emissioni di Co2 in Italia sono calate lievemente tra il 2010 ed il 2011, passando da 439 milioni di tonnellate a 433 milioni. Complessivamente però, prendendo in considerazione l’intero pianeta, le emissioni calcolate non avevano mai raggiunto una cifra tanto elevata dal momento in cui la loro rilevazione è iniziata.
Il direttore dell’istituto tedesco che si è occupato della raccolta dei dati, Norbert Allnoch, ha reso noto che se non verranno attuate rapidamente delle contromisure per arginare le emissioni di anidride carbonica, vi è il rischio che esse possano raggiungere quota 40 miliardi di tonnellate nel corso dei prossimi 8 anni, con un incremento del 20% e oltre.
Marta Albè