Proprio in occasione della Giornata mondiale dell’Ambiente, è stata bocciata al Senato la proposta di dichiarare l’emergenza climatica per l’Italia. Come ha deciso allora di impegnarsi concretamente il nostro paese per fronteggiare il problema del surriscaldamento globale?
Proprio in occasione della Giornata mondiale dell’Ambiente, è stata bocciata al Senato la proposta di dichiarare l’emergenza climatica per l’Italia. Come ha deciso allora di impegnarsi concretamente il nostro paese per fronteggiare il problema del surriscaldamento globale?
Ieri si è celebrata in tutto il mondo la Giornata dell’ambiente e in Parlamento si votava per approvare 4 mozioni relative alle azioni concrete da intraprendere per contrastare i cambiamenti climatici. Quella di maggioranza ha affettivamente avuto la meglio mentre le 3 di minoranza (presentate da Fi, Pd e Leu.), che chiedevano di dichiarare emergenza climatica e ambientale per il nostro paese, sono state invece respinte.
La dichiarazione di emergenza climatica, voluta fortemente dal movimento Fridays for Future Italia e dall’ormai nota giovane attivista Greta Thunberg, è già stata sottoscritta nel mondo da 594 città (tra queste c’è Milano) e dai parlamenti di Scozia e Galles. Il Parlamento italiano, però, nonostante gli scienziati abbiano chiaramente spiegato che abbiamo solo 12 anni di tempo per salvare il pianeta, ha scelto di non impegnarsi sul fronte dell’emergenza climatica.
Dura la reazione delle associazione ambientaliste che accusano lo Stato Italiano di essere “colpevole di inazione” nei confronti dei cambiamenti climatici. È già attiva anche una campagna web “Giudizio Universale – Invertiamo il processo” che chiede al nostro paese di impegnarsi concretamente con immediate misure per salvare il clima e vuole mettere lo Stato sotto processo appunto per la sua “inazione”.
L’impegno dell’Italia in 8 punti
La mozione approvata dal Parlamento è composta di 8 punti. Come si legge nel testo ufficiale, il Parlamento si impegna:
- 1) ad adottare, nell’ambito delle proprie competenze, ogni iniziativa finalizzata alla decarbonizzazione dell’economia, comunque garantendo la sicurezza del sistema energetico del Paese, fissando come obiettivo la strategia a lungo termine dell’UE per la riduzione delle emissioni di gas serra – COM(2018) 773 del 28 novembre 2018;
- 2) ad attuare ogni misura che favorisca la transizione, dalle fonti energetiche fossili alle fonti rinnovabili, compatibilmente con la grid parity, e dall’economia lineare all’economia circolare, favorendo l’investimento nella ricerca e nelle ecoinnovazioni;
- 3) a promuovere lo sviluppo di sistemi eco-efficienti di produzione ricorrendo alla bioeconomia e all’eco-design; al fine di ridurre gli sprechi energetici, a potenziare ulteriormente il percorso di eco-efficienza energetica da applicare al patrimonio pubblico e privato, anche attraverso sinergie con il mondo produttivo per una costante formazione degli operatori di settore;
- 4) a porre in essere ogni iniziativa volta a favorire l’autoproduzione distribuita di energia da fonti rinnovabili;
- 5) a promuovere, in sinergia con gli enti locali, campagne di sensibilizzazione / informazione rivolte ai cittadini, sulle buone pratiche ambientali finalizzate alla mitigazione dei cambiamenti climatici, anche mediante l’introduzione dell’educazione ambientale nelle scuole di ogni grado;
- 6) a promuovere politiche di sviluppo infrastrutturale e interventi finalizzati alla promozione di iniziative virtuose di mobilità urbana ed extraurbana sostenibile, incluso il trasporto intermodale a beneficio diretto dell’ambiente e degli ecosistemi ma anche della salute e del benessere dell’uomo;
- 7) a promuovere, di concerto con le regioni e gli enti locali e le Autorità di bacino distrettuali, nell’ambito delle proprie competenze, interventi finalizzati alla prevenzione del rischio idrogeologico, nonché misure per l’utilizzo responsabile del suolo;
- 8) ad attuare, nell’ambito delle proprie competenze, tutte le misure necessarie al raggiungimento degli obiettivi di riduzione di gas ad effetto serra concordate a livello internazionale ed europeo, e tenendo conto dei benefici ambientali, sociali ed economici connessi alla riduzione delle emissioni.
Per completezza d’informazione è passata poi una mozione di maggioranza contro i cambiamenti climatici che è un elenco di dichiarazioni di principi. Qui trovate le mozioni discusse.
Peccato però che non è stata dichiarata l’Emergenza Climatica. Potevamo essere tra i primi Paesi europei ad approvare questo provvedimento!
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