#Ecotelegramma: firma la petizione per chiedere la fiducia a un governo ambientalista

L'eco-telegramma inviato dalle associazioni ambientaliste a di cui anche GreenMe si era fatto promotore, lamentando la scarsa rilevanza delle tematiche ambientali nel corso della campagna elettorale, forse non è giunto a destinazione e deve essere nuovamente inviato

Le associazioni ambientaliste avevano detto con l’ecotelegramma che in un mese di campagna elettorale la parola ambiente era stata trascurata. Ma i risultati delle elezioni, con una maggioranza al Senato tutt’altro che facile, hanno posto l’accento sulla necessità di trovare una soluzione nel segno dell’ecologia e dell’ambientalismo.

Con una petizione che sarà consegnata ai deputati, ai senatori, a Grillo, Bersani e Vendola su Change.org è possibile farsi sentire affinché si avvii una legislatura attenta all’ambiente: “I soggetti che si occupano di ambiente e risorse naturali, di produzione e consumo di cibo di qualità, di energie rinnovabili e sostenibilità, di beni culturali, identità territoriali e turismo, di legalità e giustizia, di lotta agli sprechi, nonché alcune sigle del mondo imprenditoriale che è riuscito a tradurre queste visioni in fatturato e nuovi posti di lavoro, insieme con i cittadini più attivi nelle battaglie per la difesa della salute e del territorio possono oggi unirsi e farsi sentire perché si avvii una legislatura finalmente attenta all’ambiente e affinché le forze di Italia Bene Comune e del Movimento 5 Stelle trovino il modo di avviarlasi legge.

Ed ecco quali sono i principali impegni che il nuovo governo dovrebbe assumersi nell’immediato per contrastare lo spreco di ambiente, territorio, energia e futuro. Temi trasversali su cui incentrare la fiducia al Governo al di là degli schieramenti:

1) garantire la legalità e la giustizia, la trasparenza e l’equità nelle filiere agricole ed alimentari, ambientali ed energetiche, aumentando efficienza ed efficacia dei controlli con un’adeguata tutela penale dell’ambiente

2) fissare l’obiettivo del 100% rinnovabili, con la chiusura progressiva delle centrali alimentate con combustibili fossili, rinunciare al piano di sviluppo delle trivellazioni petrolifere in mare e definire una roadmap per la decarbonizzazione che sostenga la green economy, e per il risparmio energetico

3) spostare i fondi stanziati per strade e autostrade verso il trasporto sostenibile (ferrovia, nave, bici, mezzi elettrici e a basso impatto ambientale, car sharing) e il trasporto pendolare nelle aree urbane, definendo un piano nazionale della mobilità che superi definitivamente il programma delle infrastrutture strategiche

4) rendere compatibili le scelte economiche e di gestione del territorio con la conservazione della biodiversità naturale attribuendo un ruolo centrale ai parchi, e varare un piano della qualità per il settore turistico per valorizzare i beni culturali e ambientali

5) approvare un pacchetto di interventi per favorire l’occupazione ed in particolare quella giovanile in agricoltura, sostenere le colture biologiche, biodinamiche e a basso impatto ambientale e promuovere modelli di consumo alimentare sostenibili

6) approvare una legge che fermi il consumo di suolo e aumentare i vantaggi fiscali che derivano dalla scelta a favore del recupero e della ristrutturazione, dell’architettura bioclimatica e dell’urbanistica mirata all’abbattimento dell’inquinamento e alla riqualificazione energetica e ambientale del patrimonio edilizio

7) incentivare non solo la raccolta differenziata, il riuso, il riciclo e il recupero dei materiali ma anche la lotta agli sprechi in ottica preventiva, cominciando a tagliare il sostegno agli inceneritori e alle discariche.

Con un nuovo appello su Change.org, si chiede quindi “il pronunciamento e l’appoggio delle persone riconosciute e impegnate nel cambiamento ecologico in Italia, e più in generale la firma dei cittadini che condividono questa idea di soluzione verde alla crisi politica“.

Francesca Mancuso

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