Il disegno di legge sugli ecoreati di recente ha ricevuto il via libera delle commissioni Ambiente e Giustizia del Senato. Atteso da tempo, l'ok è arrivato il 28 gennaio scorso. E proprio in questo momento, il Senato sta esaminando i nuovi provvedimenti in materia di reati ambientali
Penalizzazione dei delitti ambientali. Perché gli ecocriminali non possono passarla liscia. Il disegno di legge sugli ecoreatidi recente ha ricevuto il via libera delle commissioni Ambiente e Giustizia del Senato. Atteso da tempo, l’ok è arrivato il 28 gennaio scorso. E proprio in questo momento, il Senato sta esaminando i nuovi provvedimenti in materia di reati ambientali.
Il testo del nuovo provvedimento sembra addirittura migliorato rispetto alla versione approvata dalla Camera il 26 febbraio 2014. Lo scorso anno, la Camera aveva dato il via libera per inserire quattro reati nel Codice penale: inquinamento e disastro ambientale, trasporto e abbandono di materiale radioattivo e impedimento. Ma da allora il testo si è arenato al Senato, nonostante i continui richiami delle associazioni ambientaliste, con Legambiente in testa.
Ora il momento tanto atteso sembra essere arrivato. Un provvedimento davvero molto importante anche alla luce dei numerosi reati rimasti impuniti, dalla Terra dei fuochi a Taranto, dalla discarica di Bussi al caso Eternit, a Casale Monferrato. Tutti accomunati dalla stessa sorte: la prescrizione e l’assoluzione.
“Dopo un anno di attesa finalmente è arrivato il via libera delle commissioni Ambiente e Giustizia del Senato sul disegno di legge sui reati ambientali” è stato il commento di Legambiente dopo il recente ok della Camera. “Siamo consapevoli che già con questa formulazione avremmo finalmente nel nostro ordinamento quattro nuovi delitti ambientali nel codice penale in grado di scongiurare i casi di impunità che hanno purtroppo funestato la cronaca giudiziaria degli ultimi decenni” ha detto Rossella Muroni, direttrice generale di Legambiente.
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LA PETIZIONE – Anche noi, nel nostro piccolo, possiamo far sentire la nostra voce firmando la petizione che Legambiente, insieme a Libera e alle altre 23 associazioni hanno sottoscritto inviando l’appello “In nome del popolo inquinato” al Presidente del Senato Grasso, al Presidente della Commissione Ambiente Marinello e al Presidente della Commissione Giustizia Nitto Palma.
“Il testo è inspiegabilmente fermo da mesi al Senato, per alcuni limiti tecnici che sarebbero facilmente superabili con poche modifiche. Approvarlo prima possibile rappresenterebbe, invece, una pietra miliare nella lotta alla criminalità ambientale, garantendo una tutela penale dell’ambiente degna di questo nome e, soprattutto, assicurando strumenti investigativi fondamentali per le forze dell’ordine e la magistratura. Serve un ultimo sforzo, perché non c’è più tempo da perdere. In nome di quel popolo inquinato che attende da troppo tempo giustizia, è giunto il momento che ciascuno si assuma le proprie responsabilità davanti al Paese” si legge nell’appello.
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Francesca Mancuso
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