Quinto Conto Energia: il Governo apre alle modifiche

Dopo la Conferenza Stato-Regioni, l'Esecutivo sembra più propenso a modificare alcuni punti caldi della bozza del decreto

Sul Quinto conto energia, qualcosa si sta finalmente muovendo. Le modifiche richieste dalle Regioni, discusse ieri nel corso dell’incontro della Conferenza Unificata, saranno in parte accolte dal Governo.

L’Esecutivo starebbe valutando la possibilità di innalzare il tetto annuo per gli incentivi da destinare al fotovoltaico fino a 759 milioni di euro, un passetto avanti rispetto ai 500 milioni inizialmente previsti. Certo, sono molto lontani dai 7 miliardi richiesti da più parti. Un’altra modifica dovrebbe riguardare la registrazione al registro degli impianti con una potenza fino a 100 kW, e con un costo annuo inferiore a 50 milioni: questa categoria potrebbe avere diritto agli incentivi senza la registrazione. Inoltre, le tariffe per gli impianti sotto i 20 kW potrebbero essere elevate.

Possibile anche il rinvio dell’entrata in vigore del Quinto conto energia, prevista inizialmente per il 1° luglio. Più probabile che parta il 1° ottobre 2012. Le novità potrebbero, il condizionale è d’obbligo, reintrodurre il premio ‘Made in Europe‘ e la sostituzione delle coperture in amianto con i pannelli fotovoltaici. Si punterà anche a semplificare la burocrazia attraverso l’autocertificazione.

L’ultima modifica dovrebbe riguardare gli impianti realizzati su edifici e aree pubbliche, che grazie ad una deroga porrebbero continuare a usufruire degli incentivi del Quarto conto energia se entrati in esercizio entro il 31 dicembre di quest’anno.

Il Comitato IFI che si è battuto a lungo per le modifiche ha accolto positivamente la presenza nel nuovo decreto del Premio Made in Europe, richiesto quasi all’unanimità dalle associazioni del settore: “Il Governo ha dimostrato apertura e volontà di ascolto nei confronti di un comparto sano e competitivo, ma che negli ultimi due anni ha dovuto confrontarsi con una aggressiva concorrenza, perlopiù cinese, che ha operato con vere e proprie pratiche di dumping – ha dichiarato Alessandro Cremonesi, Presidente del Comitato IFI – Aver inserito nel Quinto conto energia la premialità per gli impianti che utilizzano componentistica Made in Europe consente di ristabilire livelli accettabili di competitività nel mercato interno e di offrire un ulteriore stimolo per le nostre industrie a fare di più e meglio in termini di investimenti in innovazione“.

Conclude Cremonesi: “Ci aspettiamo che già dalle prossime ore si arrivi alla definizione conclusiva di un testo che abbia l’appoggio pieno delle Regioni, delle Province e degli altri Enti locali. Incertezza e attesa non favoriscono la necessaria stabilità richiesta a gran voce da tutti gli operatori del settore“.

Francesco Ferrante, responsabile per il Pd delle politiche relative ai cambiamenti climatici e l’energia, non è troppo ottimista: “Le Regioni sembrano aver preso atto dell’indisponibilità del Governo a cambiare ciò che anche l’Europa ritiene sbagliato: i registri. E quindi purtroppo i nuovi decreti invece di favorirne lo sviluppo saranno comunque un ostacolo per le rinnovabili. I cambiamenti richiesti dalle Regioni potrebbero almeno evitare alcuni dei problemi, e dunque particolarmente condivisibili appaiono le richieste che per le Regioni sono aspetti non negoziabili“.

Fondamentale poi – conclude Ferranteche il quinto conto energia non entri in vigore prima del 1° ottobre 2012, e che il tetto di spesa venga aumentato di 749 milioni annui“.

Qualche spiraglio di luce squarcia il buio fitto del Quinto conto energia?

Francesca Mancuso

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