Aldo Proia, numero uno della Prometeon, parla del Quinto conto energia e spiega perché i vari conti energia hanno messo in crisi il fotovoltaico
Quinto conto energia. Il nuovo sistema di incentivi non sta raccogliendo molti consensi. Le ultime voci sono quelle della Confederazione Italiana Agricoltori della Basilicata che vorrebbe esonerare le imprese agricole che finalizzano la produzione di energia verde per autoconsumo, e Aldo Proia, nome già noto perché associato alla fusione fredda e al catalizzatore di Andrea Rossi, l’E-Cat.
La Confederazione sarebbe interessata a rilanciare la proposta di definizione del Piano e del Distretto agroenergetico regionale all’interno del quale devono essere favorita l’idea di “un mini-impianto di energie rinnovabili in ogni azienda”.
Secondo gli agricoltori, le attività di produzione di energia elettrica da biomasse agricole e forestali dovrebbero essere meglio incentivate e “i sostegni previsti sapientemente governati“. Come? Basterebbe un mini-impianto solare e/o di un mini-impianto eolico in ogni azienda. “La cosa interessante è che buona parte della filiera industriale delle agroenergie c’è già ed è italiana: è necessario che il Governo sostenga la transizione dalle energie fossili a quelle rinnovabili agricole con incentivi e contributi equilibrati, che premino più l’efficienza e meno le speculazioni” spiega la Cia. Chissà se qualcuno dal Governo recepirà il suggerimento.
E poi c’è Aldo Proia. La sua Prometeon si dedicherà alla commercializzazione dei prodotti della Leonardo Corporation. Primo tra tutti l’E-Cat. Nel corso di un’intervista rilasciata a NextMe e pubblicata oggi, Proia si è lasciato andare a qualche commento sul Quinto conto energia. Provenendo dal settore fotovoltaico, Proia ha parlato del suo passaggio alle LENR: “Avevo sentito parlare dell’E-Cat e del fatto che era stato presentato a Bologna, la mia città. Per molti mesi, non ci ho pensato. Poi, però, i nuovi decreti sul fotovoltaico hanno penalizzato il business dei grandi impianti da investimento di cui mi occupavo, così ho deciso di contattare Rossi e gli ho presentato qualche investitore: in questo modo, mi ha conosciuto e apprezzato“.
La fusione fredda sarebbe dunque più redditizia del fotovoltaico? La scelta di Proia sembra testimoniarlo. L’E-Cat sarebbe dunque lo strumento rivoluzionario che l’uomo attende. E alla domanda: “Perché ha deciso di abbandonare il fotovoltaico” Proia ha risposto: “Già più di un anno fa sono stati introdotti dei vincoli legislativi che hanno messo in ginocchio il business dei grandi impianti fotovoltaici su terreni agricoli, ed il recente Quinto conto energia rischia di fare lo stesso con gli altri tipi di impianti. Ma anche senza questi eventi, l’E-Cat termico è una novità assoluta e non in concorrenza con il fotovoltaico, mentre in futuro l’E-Cat elettrico potrebbe produrre elettricità a un costo molto più basso rispetto ai sistemi concorrenti“.
Il fotovoltaico, conto energia o no, deve temere un altro rivale?
Francesca Mancuso
Leggi su NextMe l’intervista integrale ad Aldo Proia