Quinto conto energia: un-decreto-punitivo-per-il-fotovoltaico-italiano

Anche Assosolare è scontenta dei nuovi decreti per le rinnovabili, sostenendo che il nuovo testo del Quinto conto energia è addirittura peggiore delle bozze precedenti

Quinto conto energia. Il nuovo decreto sugli incentivi al fotovoltaico è appena stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, ma piovono da ogni parte commenti negativi e lamentele soprattutto da parte delle associazioni per le quali si è trattato di un provvedimento punitivo.

Anche Assosolare ha attaccato duramente i due decreti sull’energia pulit varati dal Governo, accusando quest’ultimo di aver lasciato inesaudite le richieste avanzate dalle Regioni. L’associazione non risparmia accusa, dicendo che il nuovo testo non solo non ha accolto le istanze avanzate dalla Conferenza Stato-Regioni ma gli aggiustamenti introdotto nel Decreto sono statoi addirittuta “peggiorativi anche rispetto alle bozze circolate lo scorso aprile“.

Per Assosolare sono molti i punti negativi del Quinto conto energia. In primo luogo la riduzione delle tariffe, tagliate del 50% rispetto a quanto si prospettava con il Quarto Conto Energia che doveva essere valido fino al 2016.

La scure dell’associazione si è abbattuta anche sul registro. Altro che semplificazione, dicono da Assosolare. L’eccesso di burocrazia connesso al registro non diminuirà affatto, anzi, a breve, secondo Assosolare il Gse si troverà sommerso di richieste.La conseguenza è il blocco del settore, come hanno evidenziato anche le altre associazione, tra cui Gifi-Anie. Per Assosolare “tutto il settore delle piccole e medie aziende, che stavano valutando la realizzazione di un impianto o di valorizzare le proprie coperture, si troveranno ben poche banche disposte a finanziarle“.

Mancanza di certezze sul futuro del settore. In sintesi è questo il problema di fondo connesso al nuovo decreto, che “genera incertezza sul risultato finale sia per l’accesso alle tariffe che per la dimensione della stessa“.

Assosolare ha poi ribadito che in un momento di generale crisi, “non ci si aspettava un provvedimento unicamente ‘punitivo‘, ma un ‘riequilibrio’ sul fronte del sostegno a soluzioni innovative nel settore dell’accumulo e della programmabilità degli impianti fotovoltaici“.

Niente di tutto ciò sembra essere arrivato.

Francesca Mancuso

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