Anche le aziende del fotovoltaico criticano il Quinto conto energia, che farà perdere slancio al fotovoltaico
Quinto conto energia. Anche le aziende che operano nel settore del fotovoltaico non sembrano aver gradito il nuovo sistema di incentivi, che entrerà in vigore il 27 agosto prossimo. E mentre ci si interroga sul timore che i 6,7 miliardi stanziati possano esaurirsi ancor prima di quella data, Schüco Italia, azienda di riferimento nei segmenti involucro edilizio ed energie rinnovabili ha espresso la propria posizione sul nuovo sistema.
Appoggiando quanto detto finora da Gifi-Anie (che il 25 luglio prossimo terrà un convegno sul Quinto conto energia a Reggio Emilia), l’azienda padovana, ha giudicato penalizzante la nuova normativa che, a suo dire, non creerà terreno fertile per sostenere la crescita del fotovoltaico, un settore che finora aveva “contribuito a generare valore ed effetti positivi non trascurabili per l’ambiente“.
Non solo. Schüco Italia ritiene che nel Quinto conto energia mancano le misure in grado di imprimere l’ultimo slancio per raggiungere la grid parity, anzi, al contrario creeranno nuove difficoltà al settore “rendendo complesse una corretta pianificazione aziendale e la gestione degli interventi“, spiega in un nota.
“Queste continue variazioni normative, già cinque dal 2007 – spiega l’Ing. Roberto Brovazzo, Direttore generale di Schüco Italia – generano un clima di forte insicurezza per tutti gli operatori, non consentendo di definire strategie a medio e lungo termine. L’inserimento di complicazioni burocratiche e l’incertezza di accesso alle tariffe incentivanti che ne consegue avranno l’effetto di rallentare il mercato scoraggiando gli investimenti da parte dei privati e delle organizzazioni e rendendo ancora più difficile il finanziamento da parte degli Istituti di credito“.
Riguardo alla durata del nuovo conto energia, Brovazzo stima che non dovrebbe superare un anno, lamentando la scarsa attenzione posta dal Governo. Secondo Schüco Italia il 27 agosto la spesa prevista di 700 milioni a integrazione dei 6 miliardi già raggiunti sarà già stata in parte utilizzata, limitando di fatto la durata del nuovo Conto Energia: “Gli effetti benefici degli incentivi potrebbero addirittura ridursi dal minimo di due anni previsti a un solo anno“.
Ottimisticamente.
Francesca Mancuso