Quinto Conto Energia: le nuove proposte delle associazioni

Il Presidente di Gifi-Anie, Valerio Natalizia suggerisce alcune misure per salvare il fotovoltaico

Quinto conto energia. Non bastava solo la riduzione degli incentivi per il fotovoltaico a mettere in difficoltà il settore. Anche la nuova Strategia energetica nazionale sulla quale il governo sta lavorando da tempo desta non poche preoccupazioni, soprattutto perché potrebbe favorire le fonti fossili a danno delle rinnovabili.

Come fare allora per uscire da questo stato di stallo? La proposta viene da ZeroEmission Rome, la manifestazione in corso in questi giorni della capitale dedicata al settore dell’energia pulita. E a lanciarla è stato il Presidente di Gifi-Anie, Valerio Natalizia, secondo cui per salvare il fotovoltaico al momento basta poco.

Occorrerebbero infatti misure dedicate tra cui la semplificazione gli iter autorizzativi, che rappresentano il 69% del costo di sviluppo di un progetto fotovoltaico, lo sviluppo dell’autoconsumo favorendo la diffusione delle tecnologie legate all’accumulo di energia, e ancora l’introduzione di sgravi fiscali per le imprese che assumono e per quelle che investono in ricerca e sviluppo, l’introduzione di nuovi bonus su investimenti iniziali e redditi derivanti dalla vendita di energia, e infine la regolamentazione della vendita diretta di energia attraverso contratti tra privati. Tali “misure a costo zero” sarebbero necessarie a sostenere il fotovoltaico in maniera costante nel tempo, accompagnate però da misure normative e legislative.

Posizione appoggiata da molte delle associazioni presenti. Nell’ambito della sessione Investire sul futuro senza compromettere il presente: onori e oneri del fotovoltaico, nel corso della manifestazione, è intervenuto Giovanni Simoni, presidente di Assosolare, che ha detto: “Possiamo trasformare le fonti rinnovabili elettriche non programmabili una forza propulsiva per la crescita attraverso lo sviluppo delle infrastrutture di rete (un’occasione unica di investimento con immediati risultati economici), delle tecnologie e dei componenti delle nuove reti e dei componenti speciali di impianti (inverter, contatori elettronici, quadri, dispositivi di misura e di trasmissione dati) e il costante miglioramento delle modalità di gestione (sistemi di controllo, sistemi di gestione da remoto, integrazione con le altre fonti di energia programmabile)“.

Per fare tutto questo – prosegue – ci vogliono regole nuove e, soprattutto, un vero piano nazionale di sviluppo, che crei le condizioni per garantire che una fonte primaria come il solare possa aumentare costantemente il proprio contributo nel bilancio elettrico nazionale“.

Con o senza conto energia.

Francesca Mancuso

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