Anche l'Associazione Nazionale Comuni Italiani auspica nuove modifiche al testo dei decreti sulle rinnovabili
Quinto Conto Energia. In attesa che il 7 giugno prossimo abbia luogo la Conferenza Stato-Regioni prevista inizialmente per ieri 31 maggio, anche i Comuni rappresentati dall’Anci (Associazone Nazionale Comuni Italiani) hanno fatto sentire la loro voce auspicando che il Governo possa modificare le due bozze, quella del conto energia sul fotovoltaico e quella sulle altre rinnovabili.
Secondo Filippo Bernocchi, delegato alle politiche energetiche e ai rifiuti dell’Anci, seppure il Governo stia facendo uno sforzo per attuare una maggiore razionalizzazione del sistema degli incentivi alle fonti rinnovabili elettriche, non va messo in secondo piano il fatto che “la diffusione di Fonti di Energia Rinnovabile (FER) non programmabili, tra cui il fotovoltaico e l’eolico, richiedono investimenti per l’adeguamento della rete elettrica, per l’installazione di nuova capacità di back-up e per l’inserimento di accumulatori per l’energia elettrica prodotta ma non immediatamente ‘consumabile’“.
L’Anci, dunque, ritiene necessario apportare delle modifiche ai decreti. Tra esse la reintroduzione dei bonus per la sostituzione dei tetti in amianto. Spiega Bernocchi: “L’Anci sta lavorando in sede di Conferenza Unificata per apportare delle migliorie alle proposte di DM di incentivazione delle Fonti di Energia Rinnovabili elettriche. In particolare, il lavoro dell’Anci è concentrato sulla tutela delle decisioni di investimento già avviate attraverso l’introduzione di adeguati elementi di transitorietà, sul riconoscimento di priorità alle installazioni che servono utenze pubbliche, a quelle realizzate presso i piccoli Comuni ed alle sostituzioni dei tetti in eternit”.
Secondo l’associazone, inoltre, il Governo dovrebbe fare di più anche nel settore della produzione di energia da biomassa “riconoscendo una remunerazione più adeguata di quella prevista dalla versione attuale di bozza di decreto, nonché premi aggiuntivi in caso di trasporto di calore“. In questo modo si innescherebbe un meccanismo di valorizzazione del territorio attraverso “lo stimolo alle economie locali in termini di nuovi posti di lavoro, creazione di filiere imprenditoriali e contenimento del rischio idrogeologico“. Spazio anche all’innovazione con i nuovi sistemi per la riduzione delle emissioni di azoto legate allo sfruttamento per fini energetici delle biomasse.
Associazioni, Camera, Senato, Regioni, Comuni. Tutti d’accordo su un punto: modificare la bozza del decreto sugli incentivi al fotovoltaico.
Francesca Mancuso