Il duro commento dei Comuni sul Quinto conto energia e sul decreto rinnovabili
Quinto conto energia 2012. Anche i Comuni non sono soddisfatti del decreto sul fotovoltaico e di quello sulle altre fonti rinnovabili. Nonostante parte delle richieste dell’Anci siano state accolte, i Comuni hanno rimarcato l’indifferenza dei Ministeri competenti rigurdo alle proposte di modifica del Decreto Rinnovabili.
Filippo Bernocchi, delegato ANCI alle politiche energetiche ed ai rifiuti ha denunciato la “totale indifferenza dei tre Ministeri rispetto alle proposte di emendamento relative al Decreto di incentivazione delle altre FER elettriche“. Le parti chiamate in causa sono Sviluppo Economico, Ambiente e Agricoltura.
“Per quanto riguarda il DM sugli incentivi per il fotovoltaico – spiega Bernocchi – il testo finale del decreto, nel complesso, riflette il sostanziale recepimento da parte del Governo dei principi espressi nelle proposte di emendamento avanzate dall’Anci, seppur non nella stessa forma presentata in sede di Conferenza Unificata“. É stata accolta la richiesta dei Comuni volta ad incentivare la sostituzione dei tetti in amianto con moduli fotovoltaici. Ma non è bastata per lasciar contenta l’Anci, delusa dall’occasione sprecata, che avrebbe potuto offrire un nuovo trampolino di lancio all’economia attraverso lo sviluppo dell’energia pulita.
Ancor più duro il commento sul decreto rinnovabili, per il quale le richieste dei Comuni sarebbero state “totalmente inascoltate” com sottolinea Bernocchi perdendo così l’occasione di rilanciare le fonti rinnovabili non fotovoltaiche. Quello che i Comuni auspicavano era ottenere una maggiore “valorizzazione delle risorse territoriali attraverso un supporto specifico per le biomasse da filiera forestale per le quali si richiedeva una soglia di 300 kW per l’accesso diretto agli incentivi, purché in abbinamento con cogenerazione e trasporto di calore ad un’utenza dedicata pubblica o di pubblico interesse“.
Nulla di tutto ciò appare nel decreto e l’Associazione ne è uscita sconfitta, spiegando che le richieste avanzate a tal proposito non hanno trovato alcun riscontro da parte del Governo “nemmeno nel riconoscimento come sottoprodotto delle biomasse da filiera forestale“.
Vita dura per i nuovi decreti.
Francesca Mancuso