Negli ultimi giorni le indiscrezioni su di un imminente Quinto Conto Energia per il fotovoltaico si sono fatte così insistenti da destare la preoccupazione del Comitato IFI, il cui presidente, Alessandro Cremonesi, ha ritenuto opportuno intervenire, definendole come dannose per il settore, in quanto potrebbero contribuire a porre un freno serio agli investimenti delle aziende nell’ambito del fotovoltaico. Il Comitato IFI riunisce le principali aziende italiane che rappresentano l’80% della capacità produttiva di energia fotovoltaica nel nostro Paese.
Quinto Conto Energia, spunta la prima bozza. Negli ultimi giorni le indiscrezioni su di un imminente Quinto Conto Energia per il fotovoltaico si sono fatte così insistenti da destare la preoccupazione del Comitato IFI, il cui presidente, Alessandro Cremonesi, ha ritenuto opportuno intervenire, definendole come dannose per il settore, in quanto potrebbero contribuire a porre un freno serio agli investimenti delle aziende nell’ambito del fotovoltaico. Il Comitato IFI riunisce le principali aziende italiane che rappresentano l’80% della capacità produttiva di energia fotovoltaica nel nostro Paese.
Secondo le prime anticipazioni, il nuovo Conto Energia potrebbe entrare in vigore già dal 30 giugno 2012 e dovrebbe prevedere la messa a disposizione di una cifra destinata agli incentivi per il fotovoltaico ammontante a soli 500 milioni di euro all’anno fino al 31 dicembre 2014. In tal caso si tratterebbe di un taglio enormemente consistente rispetto a quanto previsto dal Quarto Conto Energia, che aveva stabilito un budget di 810 milioni per le grandi installazioni fino al 2014.
Il possibile concretizzarsi di tali previsioni ha spinto il Comitato IFI a richiedere al Ministero dell’Ambiente ed al Ministero dello Sviluppo l’istituzione di un tavolo tecnico al fine di rivedere il sistema incentivante per il fotovoltaico, in modo tale che la crescita delle industrie italiane ed europee possa essere favorita e non ostacolata. Esso potrebbe essere l’unico strumento capace di frenare l’attuale situazione di instabilità, che non può altro che destare la preoccupazione delle aziende italiane attive nel fotovoltaico. A parere di Cremonesi:
“Non si può più aspettare. Le nostre imprese hanno bisogno di certezza: per programmare i propri investimenti, per tarare i cicli produttivi, per attivare l’accesso al credito. Si prendano posizioni chiare e definitive e soprattutto si favorisca la salvaguardia e lo sviluppo della filiera industriale nazionale. Abbiamo fatto scuola con la Francia, che sta adottando un sistema di incentivazione a tutela del proprio mercato, ripreso dal modello italiano. Anche la Germania sta pensando di predisporre un modello all’italiana. Siamo bravi ad insegnare ma non ad applicare leggi dagli stessi contenuti nel nostro Paese”.
L’Italia dovrebbe dunque proseguire a fare scuola nei confronti dei Paesi esteri, adottando misure e provvedimenti che possano essere rivolti a favorire quella crescita di cui lo stesso Governo Monti reclama il bisogno, affinché l’Italia possa risollevarsi dalla crisi. In particolare, bisognerebbe tenere conto attentamente di come il ricorso all’energia fotovoltaica possa garantire un futuro risparmio sulla bolletta per tutti i cittadini, e non un incremento della stessa, come spesso ritenuto dall’opinione pubblica. Si rivela dunque necessario rafforzare controlli e garanzie per le aziende che decideranno di investire nella realizzazione di impianti fotovoltaici, ed in modo che la salvaguardia dell’ambiente venga posta in prima linea. Affinché l’espansione del settore non venga ostacolata, appare dunque probabile che la bozza relativa al Quinto Conto Energia attualmente in circolazione sarà presto attraversata da modifiche sostanziali.
Marta Albè