ll Gse ha pubblicato le regole applicative del Quarto Conto Energia, tra cui è confermata la norma che prevede un bonus di incentivazione, il 10% in più, per gli impianti fotovoltaici che utilizzano moduli e componenti significativi (ad esempio gli inverters) prodotti all'interno dell' Unione Europea.
ll Gse ha pubblicato le regole applicative del Quarto Conto Energia, tra cui è confermata la norma che prevede un bonus di incentivazione, il 10% in più, per gli impianti fotovoltaici che utilizzano moduli e componenti significativi (ad esempio gli inverters) prodotti all’interno dell’ Unione Europea.
Il documento Regole Applicative completa e integra le informazioni che il Gestore aveva già pubblicato sulle regole per l’iscrizione dei grandi impianti fotovoltaici e ha riguardato principalmente:
a) le modalità di comunicazione degli esiti delle verifiche sugli impianti;
b) l’ambito di applicazione delle attività di verifica in capo al Gestore di Rete;
c) la possibilità per il Gestore di Rete di avvalersi di terzi incaricati.
Nel documento Regole applicative, inoltre, come detto, vengono ribaditi i criteri per il riconoscimento delle tariffe incentivanti previste dal nuovo decreto che regola il Quarto Conto Energia per il fotovoltaico.
Tra i primi a rallegrarsi Gaetano Trizio, amministratore delegato di ICIM SPA, ente di certificazione indipendente attivo dal 1988 ed abilitato al rilascio delle Factory Ispection. Trizio ha espresso la sua sodisfazione proprio per la chiarezza delle norme sulla maggiorazione del 10% “In tal senso ci erano giunte moltissime richieste da aziende clienti”-ha detto Trizio-“ed anche da nuove realtà che si sono rivolte a noi quale ente di certificazione accreditato IECEE, per poter lavorare in tranquillità, nel rispetto delle regole e della corretta pianificazione degli investimenti. La linea guida recepisce integralmente l’obiettivo del legislatore di rafforzare il posizionamento competitivo delle aziende italiane nella filiera del fotovoltaico e ICIM vuole mettere in campo la propria competenza ed esperienza per aiutare il mondo imprenditoriale nazionale a qualificare sempre più la propria offerta puntando su qualità e innovazione”.
Secondo ICIM le tabelle pubblicate dal GSE riportano in maniera chiara sia le fasi della lavorazione che devono avvenire nei siti produttivi UE sia i componenti di origine UE che possono essere inclusi nella produzione dei pannelli fotovoltaici e degli inverter. Tengono conto, inoltre, delle strutture accesorie e dei complementi. La verifica della realizzazione dei moduli e di tutte le condizioni che danno accesso al riconoscimento della maggior tariffa incentivante dovrà essere attestata attraverso un certificato di ispezione di fabbrica – Factory Inspection – rilasciato da un ente terzo notificato a livello europeo in ambito fotovoltaico. Ovvero – poiché le norme per la verifica di conformità dei moduli sono emesse dalla IEC (International Electrotechnical Commission) e recepite in ambito nazionale – gli enti che appartengono all’IECEE (IEC System of Conformity Assessment Schemes for Electrotechnical Equipment and Components) sono quelli titolati ad emettere il certificato di ispezione di fabbrica riconosciuto a livello internazionale.
“Questa nuova regola attuativa – conclude Trizio – non può che favorire la trasparenza delle procedure e del mercato ed essere garanzia di un’industria di qualità”.
E sull’incentivazione dei prodotti made in Italy si esprime anche GIFI/ANIE, soddisfatta che una buona parte delle proposte avanzata siano state recepite, nonostante la presenza di alcune criticità: “Evidenziamo – spiega Natalizia, presidente dell’Associazione – la difficioltà legata al controllo della provenienza della materia prima per i moduli FV extra UE e l’incertezza legata alla transitorietà, stabilita fino al 30 giugno 2012, delle disposizioni. Rileviamo inoltre l’impossibilità per i produttori EU di moduli ed inverter di produrre da subito i certificati di ispezione di fabbrica e le etichette sui prodotti conformi alle indicazioni del GSE.”
“Al fine di dare il tempo a tutti i produttori EU di adeguarsi alle nuove regole e non bloccare il mercato, al MSE e al GSE – continua Natalizia – abbiamo proposto la presentazione di una dichiarazione sostitutiva in attesa della certificazione richiesta e una deroga di qualche mese per la modifica sulle etichette dei prodotti. Per dare poi certezza alla filiera industriale e sbloccare gli investimenti abbiamo richiesto che le regole del regime definitivo siano rese note il prima possibile.”
Andrea Marchetti
Andrea Marchetti