Nonostante quanto inizialmente affermato, il decreto attuativo sul Quarto Conto Energia non è stato approvato nel corso del Consiglio dei Ministri di ieri, tra la delusione degli operatori del settore, in particolare di ANIE/GIFI, che ha affidato ad un comunicato stampa l'espressione del proprio rammarico per l'ulteriore ritardo. Tutto rimandato a domani, 5 maggio, alla luce della nuova intesa tra la Prestigiacomo e Romani con la speranza che sia la volta buona.
Nonostante quanto inizialmente affermato, il decreto attuativo sul Quarto Conto Energia non è stato approvato nel corso del Consiglio dei Ministri di ieri, tra la delusione degli operatori del settore, in particolare di ANIE/GIFI, che ha affidato ad un comunicato stampa l’espressione del proprio rammarico per l’ulteriore ritardo. Tutto rimandato a domani, 5 maggio, alla luce della nuova intesa tra la Prestigiacomo e Romani con la speranza che sia la volta buona.
“Il Dlgs 28/3 (il Decreto Romani) prevedeva l’approvazione del nuovo conto energia entro lo scorso 30 aprile 2011″, dicono quelli di ANIE/GIFI, che proseguono “Ad oggi, 4 Maggio, giorno di apertura della fiera Solarexpo, non v’è ancora certezza di quello che sarà il futuro del mercato del fotovoltaico nel nostro Paese. Le aziende del settore si sono ritrovate a Verona, fiduciose nella pubblicazione del nuovo decreto come elemento fondamentale per la ripresa di un mercato ormai in profonda stagnazione da oltre due mesi. Solarexpo e’ tra le prime tre fiere al mondo del settore del fotovoltaico: oltre 1400 espositori hanno investito ingenti risorse confidando nella possibilità di poter rilanciare il proprio business.”
“Siamo profondamente scoraggiati e delusi dal continuo slittamento delle tempistiche di pubblicazione del decreto – afferma Valerio Natalizia, presidente GIFI-ANIE. “La mancata firma del decreto – aggiunge Claudio Gemme, Presidente dell’Associazione Energia di ANIE – comporta il perdurante blocco di tutte le attività del settore, ferme da oltre due mesi. Il mancato rispetto delle tempistiche di approvazione assume contorni ancor più gravi proprio in funzione dell’appuntamento importante del Solarexpo, che non consentirà agli operatori riuniti da oggi in fiera di poter agire per una ripresa del mercato”.
Anche gli investitori stranieri lamentano l’ulteriore rinvio e la permanenza dell’incertezza del settore: “Siamo profondamente delusi, come investitori esteri in Italia, e dopo aver investito milioni di euro nel fotovoltaico italiano, che il Governo, pur dopo tutte le richieste degli operatori e anche dell’Unione Europea, sembri voler tirare dritto per una strada deleteria nei confronti di un settore solido e di successo. Il sondaggio di IPR Marketing – Fondazione Univerde – conferma ancora una volta, e in modo ancor più rilevante in un momento così critico per il settore del fotovoltaico italiano, l’alta considerazione che gli italiani hanno del solare non solo come un’opportunità potenziale per il Paese, ma ormai come un comparto concreto e ben avviato, che sta già portando grandi benefici all’ambiente, al territorio e all’occupazione, nonostante la disinformazione di questi ultimi tempi, come ad esempio le inesattezze sul costo in bolletta e gli effettivi costi delle rinnovabili. Non stupisce purtroppo il fatto che il sondaggio confermi che i cittadini dimostrano di avere gli stessi timori delle imprese del settore, sull’affidabilità del governo nel mantenere stabile il quadro normativo che regola gli incentivi.
L’accordo tra i ministri Prestigiacomo e Romani è stato raggiunto prevedendo una sorta di indennizzo per chi installa i pannelli ricevendo però in ritardo l’autorizzazione per l’allaccio alla rete. Poiché per gli incentivi sarà prevista una progressiva riduzione mese dopo mese, l’indennizzo potrà compensare la differenza di tariffa persa a causa del ritardo. ”Se l’allaccio arriva in ritardo ci sara’ il risarcimento secondo modalita’ stabilite dall’Autorita’ per l’energia elettrica e il gas” precisa Prestigiacomo.
Sulle rinnovabili ‘‘abbiamo supportato in maniera straordinaria i piccoli impianti fino a 200KW sia sui tetti che a terra – spiega il ministro Prestigiacomo – e’ veramente un capovolgimento dei criteri precedenti: si spinge assolutamente sui piccoli e si privilegia l’autoconsumo che e’ poi la finalita’ fondamentale”, oltre a lasciar spazio ”anche a coloro che fanno i grandi investimenti”.
Alla domanda su chi dovra’ risarcire, il ministro Prestigiacomo risponde che il risarcimento dovrebbe provenire da parte del gestore della rete. Secondo Prestigiacomo si tratta di un provvedimento che mira a eliminare la penalizzazione ”dei piccoli impianti che faticano a interloquire” con l’ente gestore. Credo, conclude il ministro, che ”questo sia un principio sacrosanto’‘ anche se ci auguriamo che cio’ non avvenga.
E sacrosanta dovrebbe essere anche l’approvazione del quarto conto energia al consiglio dei ministri di domani.
Andrea Marchetti
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