Anche la Regione Toscana è contro il Decreto Romani, Decreto Legislativo di recepimento delle Direttiva Europea sulle energie rinnovabili: con una mozione approvata ieri, infatti, il Consiglio Regionale della Toscana impegna il Presidente della Giunta, Enrico Rossi, ad attivarsi con urgenza presso il Governo per convincere l'esecutivo a rivedere il testo del provvedimento.
Anche la Regione Toscana è contro il Decreto Romani, Decreto Legislativo di recepimento delle Direttiva Europea sulle energie rinnovabili: con una mozione approvata ieri, infatti, il Consiglio Regionale della Toscana impegna il Presidente della Giunta, Enrico Rossi, ad attivarsi con urgenza presso il Governo per convincere l’esecutivo a rivedere il testo del provvedimento.
Una decisione, quella del Consiglio Regionale della Toscana, che rappresenta forse il momento più siginificativo delle polemiche che hanno caratterizzato i giorni scorsi, quando si è avuta una generale levata di scudi, da parte di associazioni ambientaliste ed esponenti del mondo produttivo legato alla Green Economy ed alle energie rinnovabili, contro le previsioni della bozza di Decreto. Tra le misure più criticate quella riguardante il fotovoltaico, secondo la quale, al raggiungimento degli 8 Gw di potenza installata, sarebbero dovuti cessare gli incentivi ai proprietari degli impianti, ovvero il Conto Energia. Le conseguenze, visto anche che la soglia degli 8 GW di potenza installata è raggiungibile in poco tempo, sarebbero state devastanti, almeno secondo il parere delle associazioni e delle aziende, dato che il mercato e la filiera italiana del fotovoltaico avrebbero subito una brusca battuta d’arresto, con conseguenze negative anche per i green jobs, i posti di lavoro verde legati al settore delle rinnovabili e del fotovoltaico.
La levata di scudi generale aveva fatto scendere in campo il MInstro del’Ambiente, Stefania Prestigiacomo, che ha smentito riguardo all’inserimento del limite degli 8 GW: niente blocco degli incentivi al fotovoltaico, dunque, ma resta il fatto che, ancora una volta, c’è grande confusione nel panorama normativo italiano sulle energie rinnovabili e sugli intendimenti che l Governo ha a proposito del destino delle energie rinnovabili nel nostra Paese.
Una confusione resa ancora più emblematica dalla protesta della Regione Toscana. Questa volta, infatti, non si tratta di aziende ed associazioni ambientaliste e del comparto delle rinnovabili, ma della protesta di un Ente Costituzionale, chiamato a legiferare, per quanto di propria competenza, anche in materia di ambiente ed energia. Oltre alla mozione approvata in Consiglio, poi, due assessori regionali della Toscana (anna Rita Bramerini, assessore all’ambiente e Gianfranco Simoncini, assessore alle attività produttive, lavoro e formazione) hanno preso carta e penna ed hanno scritto ai MInistri Paolo Romani e Stefania Prestigiacomo, chiedendo di rivedere le ipotesi di taglio alle energie rinnovabili. Oltre al taglio, adesso rimosso ma inizialmente previsto, al fotovoltaico, la bozza di Decreto ancora prevede, ad esempio, una riduzione del 30% degli incentivi all’eolico.
L’assessore Simoncini ha ricordato il caso della azienda Power One di Arezzo, che ha già lanciato pubblicamente l’allarme, e delle altre aziende toscane ”che, proprio in questi giorni, stanno facendo o manifestano la volonta’ di fare investimenti in uno dei pochi settori che ha continuato a crescere anche in tempi di crisi, con positive ricadute per l’occupazione. Un aspetto molto importante in una fase che, su questo fronte, ancora ci vede in emergenza. Un taglio agli incentivi rischierebbe cosi’ di tagliare le gambe anche alla ripresa’‘.
”La Toscana ha chiesto e ottenuto – ha detto l’assessore Anna Rita Bramerini- ” che l’argomento venisse affrontato dalla Commissione degli assessori regionali all’energia. Le Regioni presenti, condividendo la nostra preoccupazione, hanno proposto che il Presidente della Conferenza delle Regioni Vasco Errani sollevi la questione alla Conferenza Stato Regioni” “Oltre ad essere un danno per l’economia – ha continuato Bramerini, che ha crticato anche l’intenzione di porre un tetto così limitato al fotovoltaico- ” il modo con il quale si è proceduto a definire il decreto ha anche stravolto il parere delle Regioni ed è contraddittorio rispetto alle proprie finalità, perché recepisce in modo contrario al suo contenuto una Direttiva comunitaria”.
Andrea Marchetti