Non c'è stata neanche oggi la Conferenza Unificata Stato-regioni, passaggio indispensabile per l'approvazione del Nuovo Conto Energia 2011 sulla quale tornano a farsi sentire le aziende del fotovoltaico
Sembrava di sì, e invece no. Non c’ è stata la Conferenza Stato Regioni entro il 25 Febbraio, come richiesto dalle associazioni che riuniscono gli imprenditori del settore, e non c’ è stata nemmeno oggi. Secondo alcune indiscrezioni, infatti, il 4 marzo poteva essere convocata d’urgenza la Conferenza Unificata Stato-Regioni per discutere sulla bozza governativa del Nuovo Conto Energia 2011. Ma sul sito internet ufficiale compare per oggi solo la convocazione, peraltro rimandata anch’essa (al giorno 11 Marzo) della Conferenza delle Regioni e non, invece, la convocazione per quella Unificata Stato-Regioni competente in materia.
Si leggono solo poche righe relative all’annullamento dell’ultima seduta della Conferenza Unificata, rimandata a data da destinarsi, che aveva scatenato le prese di posizione delle aziende italiane del fotovoltaico. È ormai certo, quindi, che la discussione verrà posticipata a dopo le elezioni regionali, proprio quello che le categorie produttive non volevano e che aveva dato il via ai loro interventi, anche congiunti, come puntualmente riportato da greenMe.it.
E così registriamo ulteriori prese di posizione da parte di alcune associazioni rappresentative dei produtori ed installatori del settore fotovoltaico: il primo di marzo Aper ha diffuso un comunicato stampa a cui, proprio oggi, fa eco quello di GIFI-ANIE in merito alla mancata convocazione della Conferenza Unificata Stato-Regioni, fase cruciale della approvazione del conto Conto energia 2011 e, in generale, sulle prospettive per la filiera italiana del fotovoltaico e della nostra green economy.
Aper si rammarica per l’ulteriore slittamento e sottolinea come in questo modo si rischi la paralisi degli investimenti nel settore delle rinnovabili: l’incertezza sul futuro degli incentivi al fotovoltaico, infatti, non aiuta un mercato che deve chiaramente pianificare su dati certi le proprie politiche di sviluppo, anche territoriali e geografiche, per la realizzazione di nuovi impianti fotovoltaici. Con conseguenze negative, di riflesso, anche sull’occupazione.
“Le aspettative del settore delle rinnovabili – si legge nel comunicato -“contavano sulla presentazione dei provvedimenti in sospeso alla Conferenza Unificata entro la data del 25 febbraio. In particolar modo, il decreto sull’incentivazione in Conto Energia non avrebbe dovuto slittare a dopo le elezioni regionali, per non rischiare di mettere in seria difficoltà il mercato fotovoltaico“.
Critico è il giudizio del membro del Consiglio dell’Aper, con delega al fotovoltaico, Pietro Pacchione, il quale non le manda certo a dire e parla apertamente di incapacità, da parte delle istituzioni, di far funzionare i meccanismi decisionali in maniera efficace. Anche per questo l’Aper caldeggia, in recepimento della direttiva comunitaria 2009/28/CE, il coinvolgimento di tutti gli “stakeholder”, cosiddetti “portatori di interesse ” a vario titolo coinvolti, in materia di decisioni per la politica energetica nel nostro Paese.
“Non si commetta l’errore – aggiunge Pacchione – di non vedere che i costi degli strumenti di sostegno sul sistema Paese, oggetto di preoccupazione crescente, risultano appesantiti da questa evidente incapacità delle Istituzioni di far funzionare efficaci meccanismi decisori. Come già da tempo evidenziato da APER, le inefficienze e i ritardi delle Istituzioni preposte a regolare e amministrare il settore (a qualunque livello) sono una delle principali cause che giustificano incentivi più alti rispetto ad altri mercati. Davanti a queste palesi manifestazioni di irresponsabilità istituzionale, i produttori di energia da fonti rinnovabili non possono più accettare di essere additati come la sola minaccia incombente sulle bollette degli italiani“.
Più o meno sulla stessa linea anche il comunicato diramato proprio oggi da ANIE-GIFI che insiste sulla necessità di un segnale forte da parte del Governo Italiano, l’approvazione del Nuovo Conto Energia 2011 prima delle elezioni regionali paventando, in mancanza, un generale disinvestimento nel settore fotovoltaico da parte delle aziende italiane verso altri settori o, in alternativa, verso mercati esteri. E sarebbe un duro colpo vista la fatica, ma anche gli importanti successi, che stanno caratterizzando la ricerca di una via iitliana alla green economy e in particolare nel fotovoltaico dove l’Italia, superata la soglia di 1 Gigawatt di potenza installata è seconda solo alla Germania.
Le ricadute sarebbero negative anche sui green jobs creati in questi anni grazie alla spinta del fotovoltaico: stando ai dati riportati nel comunicato stampa di GIFI-ANIE, in Italia l’industria operante nel settore delle rinnovabili, ed in particolare nel fotovoltaico, ha già pianificato investimenti per complessivi 2,5 miliardi di euro che, senza considerare l’indotto, creeranno sul nostro territorio ben tremila nuovi posti di lavoro oltre ai ventimila e più già creati in questi anni. A ciò andrebbero sommati i benefi,ci sia pure indiretti, per le disastrate casse dello Stato Italiano a cui, senza le certezze che si avrebbero con l’approvazione del Conto Energia 2011, potrebbero mancare imposte per un ammontare adirittura superiore ai 300 milioni di euro.
Secondo Gert Gremes, presidente di ANIE-GIFI, “È necessario in questo momento un messaggio forte da parte del Governo, a sostegno di un comparto industriale, quello fotovoltaico, che, nonostante la crisi finanziaria del 2009, è stato capace di generare un mercato superiore del 60 % circa rispetto all’anno precedente: 580 MWp installati nel 2009 contro i 338 MWp del 2008“.
Forte della rappresentanza conferitale da 105 aziende italiane del settore fotovoltaico, Anie/Gifi ha presentato anche alcune proposte di variazione alle bozze di decreto sul Conto Energia 2011 fino ad oggi circolate, pur esprimendo un parere favorevole sull’impostazione complessiva. Le variazion dovrebbero riguardare la riduzione, da tre a due, degli intervalli temporali che portano al decremento delle tariffe; contestualmente ANIE-GIFI chiede un aumento nelle tariffe in modo tale che queste nel secondo semestre, in funzione dalle potenza, siano più elevate sia per i sistemi fotovoltaici a terra, sia per le installazioni realizzate sugli edifici secondo la seguente impostazione:
– per gli impianti fino a 20 kWp: superiori almeno del 5% per le installazioni sugli edifici e dell’8% per i sistemi a terra.
– per gli impianti da 20 a 200 kWp: superiori almeno del 2% per le installazioni sugli edifici e dell’8% per i sistemi a terra
– per gli impianti oltre i 200 kWp: superiori almeno del 2% per le installazioni sugli edifici e del 12% per i sistemi a terra.
Per un prospetto complessivo , evidenziato con una apposita tabella, rimandiamo direttamente a quella disponibile sul sito di ANIE-GiFI, contenuta direttamente nel comunicato diramato.
In cnclusione, inoltre, ANIE-GIFI interviene anche su altre questioni e problematicità evidenziate nelle varie proposte di Conto Energia fino ad oggi circolate. In particolare ANIE-GIFI ritiene postiva la proposta delle Regioni di aumentare le tariffe incentivanti per gli impianti fotovoltaici a concentrazione e, contestualmente, aumentare la potenza incentivabile sia per gli impianti fotovoltaici a concentrazione (da 150 MWp a 250 MWp) e per quelli integrati con caratteristiche innovative (da 200 MWp a 250 MWp). Parere negativo, invce, arriva per le previsioni sulle serre fotovoltaiche. Nella proposta delle Region, infatti, le serre non dovrebbero benficiare delle sresse tariffe previste per gli impianti installati sugli edifici, bensì di quelle di tettoie, pensiline e pergole , con tariffe incentivanti che, nel 2011, sarebbero inferirori fino al 35% rispetto al 2010. Impianti del genere, invece, dovrebbero essere maggiormente premiati perché le soluzioni necessarie alla loror ealizzazione sono tecnologicamente più complesse.
Per quanto riguarda il fotovoltaico in edilizia, ANIE/GIFI ribadisce la posizione espressa in sede di Comitato di Indirizzo per le Energie rinnovabili. ritenendo che prorogare al 1° gennaio 2011 l’ obbligo di dotare gli edifici di nuova costruzione di predisposizioni ed integrazioni con impianti che utilizzino energie rinnovabili sia un ulteriore ostacolo e rallentamento allo sviluppo di impianti (tetti residenziali, commerciali e industriali) che nel 2009 hanno rappresentato almeno il 70% del mercato nazionale. Del pari, come sostenuto anche da Aper e da altre associazioni di categoria, ANIE/GIFI chiede di reinserire la norma che prevede incentivi alla sostituzione di tetti in amianto con impianti fotovoltaici, da premiare con un incremento almeno del 10% sulla tariffa incentivante normalmente prevista.
Pur auspicando che inseguito i termini siano chiaritii n modo univoco, tuttavia ANIE-GIFI esprime, infine, parere favorevole sull’emendamento del Senato teso a mantenere le tariffe incentivanti del 2010 anche per gli impianti che si connetteranno alla rete elettrica nazionale in prossimità della fine dell’anno in corso, purché l’impianto sia completato e la domanda di connessione sia stata inviata al GSE entro l’utima data utile a permettere la connessione dell’impianto alla rete entro il 31/12/2010, ovvero almeno 30 gg prima per la bassa tensione e 90 gg prima per la media e alta tensione.
Andrea Marchetti