Dall'articolo 65 del decreto liberalizzazioni spariscono gli elementi di retroattività riguardo agli incentivi al fotovoltaico per i terreni agricoli, e sparisce anche il comma che equiparava le serre fotovoltaiche agli impianti su edifici
Decreto liberalizzazioni, cancellati gli elementi di retroattività del discusso articolo 65 che regola gli investimenti legati al fotovoltaico sui terreni agricoli. Tirano un sospiro gli operatori del settore, che tramite le associazioni avevano fatto sentire la propria voce contro quella che era stata definita la “norma antifotovoltaico“.
Secondo quanto previsto fino ad oggi dall’articolo 65, per il fotovoltaico in aree agricole non vi sarebbe stata più la possibilità di accedere agli incentivi previsti dal Quarto Conto Energia, cancellando di fatto quanto previsto dall’articolo 10 del del DLgs 3 marzo 2011 che concedeva un anno di tempo ai produttori per mettere in esercizio gli impianti fotovoltaici nei campi il cui iter fosse già avviato.
Va ricordato che il decreto Romani un anno fa aveva fissato per gli impianti a terra sui suoli agricoli il limite di 1 MWp e del 10% di utilizzo del terreno, ma solo per gli impianti entranti in esercizio dopo il 28 marzo 2012. L’art. 65 del decreto liberalizzazioni, nella sua precedente formulazione, invece eliminava questa condizione e aveva effetto retroattivo bloccando di fatto gli incentivi per gli impianti non entrati in esercizio entro il 24 gennaio 2012. Adesso invece vi è una condizione: l’impianto deve entrare in esercizio entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto. Una mezza vittoria per gli addetti del settore.
Inoltre, erano state autorizzate le installazioni sulle serre. Ma adesso, le nuove modifiche apportate al maxi-emendamento hanno cancellato il comma che equiparava le serre fotovoltaiche agli impianti su edifici. È quanto ha stabilito la commissione Industria del Senato che ieri ha dato il via libera al decreto liberalizzazioni con i suoi 1.700 gli emendamenti depositati, che presto potrebbero diventare legge.
Secondo quanto si legge all’interno del documento, dall’entrata in vigore della legge, l’articolo 65 prevede in primo luogo che”agli impianti solari fotovoltaici con moduli collocati a terra in aree agricole non è consentito l’accesso agli incentivi statali di cui al decreto legislativo 3 marzo 2011, n. 28“. Ma con un’eccezione: tale comme infatti non verrà applicato “agli impianti realizzati e da realizzare su terreni nella disponibilità del demanio militare e agli impianti solari fotovoltaici con moduli collocati a terra da installare in aree classificate agricole alla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, che hanno conseguito il titolo abilitativo entro la data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, a condizione in ogni caso che l’impianto entri in esercizio entro 180 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto“.
Tuttavia, la situazione che si era profilata qualche mese fa è diversa dalla realtà. Il Ministro dell’Ambiente Clini aveva infatti annunciato nuove misure per incentivare l’agricoltura ed eliminare il fotovoltaico dai terreni destinati alle colture, come aveva confermato anche il Ministro delle Politiche Agricole, Mario Catania.
Francesca Mancuso