E' previsto per domani mattina l'incontro, sul Decreto Romani, tra il Ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo ed i rappresentanti delle principali associazioni di settore delle energie rinnovabili: l’Anie (Federazione nazionale delle imprese elettrotecniche ed elettroniche), l’Aper (Associazione produttori energia da fonti rinnovabili), l’Anter (Associazione nazionale tutela energie rinnovabili), Vera online (Relazioni e strategie per l’impresa responsabile) e Asso Energie future, associazione che tutela e coordina l’attività di tutte le aziende e gli enti del comparto. Assente non invitata: Assosolare.
È previsto per oggi l’incontro, sul Decreto Romani, tra il Ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo ed i rappresentanti delle principali associazioni di settore delle energie rinnovabili: l’Anie (Federazione nazionale delle imprese elettrotecniche ed elettroniche), l’Aper (Associazione produttori energia da fonti rinnovabili), l’Anter (Associazione nazionale tutela energie rinnovabili), Vera online (Relazioni e strategie per l’impresa responsabile) e Asso Energie future, associazione che tutela e coordina l’attività di tutte le aziende e gli enti del comparto. Assente non invitata: Assosolare.
L’incontro ha l’obiettivo di fare il punto sulla approvazione del Decreto Romani, di recepimento della Direttiva Europea 2009/18/CE, in seguito alle polemiche ed alle osservazioni dei giorni precedenti. Le Associazioni degli imprenditori del settore avanzeranno nuove proposte che saranno ascoltate dal Ministero al fine di arrivare a decisioni il più possibile condivise che tutelino le aziende, i lavoratori ed il ruolo dell’ Italia nella Green Economy.
Entro la fine di Aprile, infatti, dovranno essere determinati i nuovi incentivi per il fotovoltaico, sicuramente minori degli attuali, che saranno in vigore per gli impianti che entreranno in esercizio dopo il 31 di Maggio. Il Ministro Prestigiacomo aveva in precedenza rassicurato gli operatori del settore, preoccupati dalla attuale fase di stallo ed incertezza, durante la quale gli investimenti sono in pericolo, soprattutto per la difficoltà di programmarne i ritorni insieme agli istituti di credito. Non a caso il Decreto è stato addirittura soprannominato “Ammazza Rinnovabili” Ma se ci saranno obiettivi condivisi, aveva detto il Ministro, si potrebbe arrivare alla definizione dei nuovi incentivi anche in meno di venti giorni. Speriamo, quindi, che l’incontro di mercoledì serva a ritrovare una certa unità di intenti per scongiurare un periodo di incertezza che potrebbe minare gravemente le basi di uno dei pochi settori, quello della Green Economy, che hanno retto al periodo di crisi economica ancora in corso.
Inizialmente era stato introdotto, per quanto riguarda il settore fotovoltaico, un tetto massimo di 8.000 MW superato il quale sarebbero terminati tutti gli incentivi. Incentivi che sarebbero stati tagliati nel 2014 anche senza arrivare al tetto stabilito. Fortunatamente questo articolo è stato eliminato e la determinazione degli incentivi è ancora da fare.
Nonostante qust’ultima concessione, tuttavia, sono state molte le proteste contro l’approvazione del Decreto: ad esempio giovedì 10 marzo, presso il Teatro Quirino di Roma, è stata massiccia la presenza di ambientalisti, lavoratori, studenti e cittadini che volevano assistere all’incontro pubblico “Il popolo delle rinnovabili”, promosso da Legambiente, Greenpeace, WWF e dalle associazioni delle rinnovabili (Anev, Assosolare, Kyoto Club, Gifi, Ises, Asso Energie Future, Aper).
Il nostro obiettivo è quello di far ripartire al più presto il mercato e tutelare gli investimenti in corso: proprio per questo riteniamo che per definire un nuovo schema di incentivi sia necessario e imprescindibile un dialogo propositivo e costruttivo con le maggiori associazioni del settore, di cui Assosolare è uno dei principali esponenti riunendo le aziende più rappresentative del settore. “
A protestare, poi, non sono solo asociazion e cittadini, ma anche i rappresentanti istituzionali di una Regione, la Toscana: ”Andremo a Roma per chiedere al governo di cambiare il decreto-catastrofe sulle rinnovabili” ha detto, infatti, enrico Rossi, governatore della Regione Toscana, che ha proseguito: “Ci vuole un’azione comune da parte di istituzioni, forze economiche e sociali che credono nello sviluppo e nelle energie rinnovabili” . Rossi ha confermato quanto detto all’indomani della approvazione del decreto Romani ed ha intenzione di ribadire il concetto il 23 marzo, giorno che il Governo ha fissato per l’incontro con i rappresentanti delle Regioni. rilasciato le sue dichirazioni.
”Ci batteremo perché sia ripristinato il sistema degli incentivi – ha concluso Rossi -. Negli altri Paesi d’Europa sono state prese misure più equilibrate, sostenibili e non punitive nei confronti di un comparto che puo’ essere a ragione considerato strategico. Anche l’Italia puo’ farlo e assicurare cosi’ a imprese e lavoratori una occasione di sviluppo e di occupazione irrinunciabile”.