Scopri le aziende che hanno ottenuto la certificazione ETV per le loro tecnologie green.
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Certificare tecnologie ambientali con lo strumento ETV (acronimo inglese per Environmental Technology Verification) conviene perché le aziende, in questo modo, sono più credibili sul mercato. Sono già oltre 60 le tecnologie ambientali certificate con questo strumento, davvero potentissimo, tra le quali figurano anche imprese extra europee.
Cosa è l’ETV e come funziona
L’ETV, che sta per Environmental Technology Verification, è uno strumento volontario promosso dalla Commissione Europea in grado di rispondere all’esigenza di dimostrare in modo credibile e oggettivo le prestazioni delle tecnologie ambientali innovativepronte per il mercato,. La verifica delle prestazioni ambientali si basa su procedure standard riconosciute a livello internazionale ed armonizzate a livello europeo.
Affinché la procedura vada a buon fine, lo sviluppatore o il venditore della tecnologia deve produrre una Dichiarazione di Prestazione, un documento che descrive il funzionamento o la prestazione della tecnologia, i potenziali impatti ambientali diretti e tutto quello che deve essere verificato tramite test.
A questo punto un organismo di verifica indipendente (detto Organismo di Verifica) esamina la Dichiarazione di Prestazione, i dati e i risultati dei test per verificare che questi siano credibili, coerenti e coprano gli aspetti chiave delle prestazioni ambientali della tecnologia.
Se è tutto ok, l’Organismo di Verifica rilascia una Dichiarazione di Verifica, che il produttore o il venditore potrà utilizzare per mettere in evidenza l’innovatività della soluzione sviluppata sulla base di prove credibili e certificate e costruire così un rapporto di fiducia con i potenziali acquirenti e investitori.
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Le tecnologie certificate ETV
Sono oltre 60 già le tecnologie ambientali certificate con ETV, distribuite in diversi ambiti specifici, tra cui trattamento dei rifiuti e delle acque reflue, ma anche tecnologie energetiche e per l’agricoltura, il che dimostra l’estrema versatilità dello strumento ETV.
Tra queste figurano anche imprese extra europee e una decina sono invece italiane. Da sottolineare come circa un quarto delle tecnologie siano di supporto all’economia circolare, il modello di business che pone l’accento sull’importanza della materia prima e dei prodotti, visti come delle risorse da usare più e più volte estendendo il loro ciclo di vita così da ridurre al minimo la produzione dei rifiuti.
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Esempi di tecnologie italiane certificate ETV
Bioplastiche
Le bioplastiche sono materiali innovativi che però devono necessariamente raggiungere gli obiettivi necessari per garantire che il loro utilizzo abbia un reale impatto positivo sull’ambiente come ad esempio l’utilizzo di risorse bio-based al posto di risorse fossili, la biodegradabilità e la compostabilità.
Naturalmente esistono già quadri legislativi, norme e sistemi di certificazione nazionali e dell’UE per il settore, ma molte questioni non sono state ancora standardizzate, come ha sottolineato la stessa Commissione Europea. Allo stesso tempo, il lavoro di ricerca e sviluppo sulle bioplastiche è stato molto fruttuoso, e decine di nuove soluzioni sono arrivate sul mercato.
Lo strumento ETV è ideale per la conferma indipendente sia dei parametri prestazionali che delle proprietà non standardizzate delle bioplastiche, ma soprattutto per le proprietà innovative che non sempre possono essere efficacemente verificate con. Tra l’altro, proprio per questo, l’ETV può anche contribuire allo sviluppo di nuovi standard per le bioplastiche innovative.
Al momento sono quattro le bioplastiche certificate ETV
Produzione da materiali di scarto
Un altro settore di grande interesse per l’economia circolare è la produzione di materiali senza utilizzo di risorse primarie, ovvero senza estrazione dal sottosuolo terrestre, che siano materiali innovativi con prestazioni particolari, ma anche standard, i cui processi implichino un dispendio di risorse minerali ed energetiche insostenibili.
In questo ambito si inserisce la tecnologia ReStoRe (REfractory e STeel REcovery), sviluppata dall’azienda italiana Deref, è la soluzione definitiva di Economia Circolare nel campo dei refrattari per la produzione dell’acciaio.
ReStoRe consiste nella trasformazione dei rifiuti refrattari esausti di basso valore in prodotti di alto valore per la produzione dell’acciaio. Dopo un processo di valorizzazione, i refrattari usati vengono riutilizzati nel processo di produzione dell’acciaio al posto delle materie prime primarie come calce, dolo-calce, bauxite e rottami metallici.
Il processo prevede il trattamento e la lavorazione dei materiali refrattari esausti provenienti dalle periodiche demolizioni delle diverse unità refrattarie. I materiali esausti vengono poi riciclati per essere riutilizzati nel processo di produzione dell’acciaio (cicli di forno ad arco elettrico e altoforno).
Per maggiori informazioni è possibile scrivere a questo indirizzo mail: lifeproetv.project@enea.it
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