Prima dell’era della plastica, le popolazioni utilizzavano soluzioni di imballaggio molto sostenibili (te ne mostro 2 esempi interessanti, impiegati ancora oggi)
Come facevamo a conservare gli alimenti senza la plastica e l’imballaggio? Semplice, usando ciò che il territorio ci dava e si tratta di soluzioni che dovremmo riscoprire perché ben più sostenibili di quelle moderne e che usiamo attualmente.
Una di queste è la Kangina, un’antichissima tecnica di conservazione della frutta, in particolare dell’uva, praticata in Afghanistan. Questa metodologia risale a millenni fa e permette di mantenere il sapore e la freschezza della frutta estiva fino a sei mesi, superando le sfide climatiche del rigido inverno afghano e non correre il rischio di rimanere senza scorte.
L’Afghanistan, con i suoi inverni estremamente freddi, costringe la popolazione a trovare soluzioni efficaci per conservare i prodotti estivi. La Kangina si è rivelata una soluzione sorprendentemente efficace e duratura. Questo metodo consiste nell’utilizzare due gusci di mattoni, sigillati insieme con argilla fresca, per conservare fino a un chilogrammo di uva. Questi contenitori, una volta chiusi e sigillati, proteggono l’uva dall’aria, dagli sbalzi di temperatura e dall’umidità, mantenendola fresca e saporita.
@visitafghanistan This is a method of Grapes preservation in Afghanistan, where grapes are kept substantially fresh for 6 months using a mud-straw container known as kangina.#Peace💗🇦🇫💗 #Foryoupage #unfrezzmyaccount #Viral
La preparazione della Kangina inizia con la realizzazione dei gusci di mattoni crudi, fatti di fango, paglia e argilla. Questi gusci vengono modellati a forma di ciotole e lasciati essiccare al sole durante l’estate. Una volta asciutti, vengono riempiti con grappoli di uva fresca e sigillati con fango umido, formando un unico pezzo ermetico.
Questi contenitori si trovano spesso nei mercati invernali
La conservazione avviene in luoghi freschi e asciutti, come cantine o addirittura seppellendo i contenitori sottoterra. Questa pratica permette di avere uva fresca fino alla primavera, mantenendo il gusto dell’estate durante i mesi invernali. È comune trovare questi contenitori nei mercati invernali afghani, dove vengono venduti come prelibatezze sia per la popolazione locale che per i turisti.
La Kangina non solo rappresenta un metodo di conservazione sostenibile e naturale, ma anche un patrimonio culturale e storico dell’Afghanistan. Questo antico sapere è stato tramandato di generazione in generazione, testimoniando l’ingegno e l’adattabilità delle comunità afghane di fronte alle sfide climatiche.
In un’epoca in cui la sostenibilità è sempre più importante, la Kangina offre un esempio di come le conoscenze tradizionali possano fornire soluzioni efficaci e rispettose dell’ambiente. La riscoperta e la valorizzazione di questi antichi metodi possono offrire ispirazione per affrontare le sfide moderne della conservazione alimentare senza ricorrere a soluzioni industriali.
Ma non è finita qui, perché oltre alla Kangina afghana, ci sono altre tecniche che vengono dalla tradizione e dalla saggezza popolare. In Asia, ad esempio, sono usate le foglie di banano.
@mucherla.aruna I started using banana leaf instead of foil to store the food and I found it keeps the food softer for a longer time. Especially with idlis and fried items it retains the moisture very well Best of all it’s completely eco friendly. Best way to use “disposable” no ? Try it and let me know ! #cooking #cookingvideos #indiancooking #indian #teluguactress #telugucinema #telugumovie #telugucooking #80sactors #90sactors #cookingreels #cookingathome #cookingtime #sustainability #sustainableliving #fyp #foryou
Queste sono involucri naturali e biodegradabili che trattengono l’umidità e danno un sapore unico ai cibi. Non dimentichiamo questa saggezza, ma torniamo a riscoprirla.
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