Per venire incontro alla nuova rivoluzione verde stanno nascendo abbastanza rapidamente, una serie di siti di online recruitment specializzati in offerte di lavoro verdi.
Se la green economy ha davvero grandi prospettive occupazionali, come hanno confermato anche gli ultimi rapporti di Greenpeace e di WWF International , per chi è in cerca di lavoro o vuole cambiarlo, perché no inventandoselo, quella dei cosiddetti “green jobs” è una prospettiva da tenere ben presente. Anche in chiave anti-crisi.
Proprio per venire incontro a queste esigenze stanno nascendo, non proprio come funghi ma abbastanza rapidamente, una serie di siti di online recruitment il cui modello ricalca quello dei jobsite più celebri, come ad esempio Monster, Talentmanager o Infojobs. Con la differenza che sono specializzati in offerte di lavoro verdi.
Fra gli apripista c’è stato proprio Infojobs, che da poco più di un anno ha lanciato Green-Job , sottotitolato “il primo canale interamente dedicato a offerte di lavoro green“. Su questo sito, fra i cui partner figurano anche Legambiente e Kyoto Club , si può accedere a offerte di lavoro da parte di aziende che offrono servizi e prodotti environmental friendly.
Ogni offerta riporta la descrizione del tipo di lavoro o job description, dell’azienda che lo offre, la sede di lavoro e i requisiti minimi per candidarsi. Il motore di ricerca interno permette di interrogare il database delle offerte per categorie, una quarantina, da agricoltura a chimica e biotecnologia, da turismo a ricerca e sviluppo, al non profit, e per regione d’Italia, oltre che per parola chiave. Registrandosi, gratuitamente (la registrazione vale per tutto il sito Infojobs), ci si può candidare alle offerte, ricevere via email quelle di maggiore interesse e visualizzare online lo stato delle proprie candidature. Spulciando qua e là, fra le proposte inserite sul sito si trovano: commerciale settore fotovoltaico e installatore impianti fotovoltaici, Promoter per l’ambiente, ingegnere ambientale, responsabile tecnico divisione ecologia e ambiente, energy manager, progettista di parchi eolici e fotovoltaici.
Più recente, ma molto simile nel nome di dominio, è lo sbarco su internet di Greenjobs , il sito degli “annunci di lavoro verdi e socialmente responsabili“. Che riassume in 5 punti, presentati nella sezione “Chi siamo” del sito, i valori su cui si fonda l’iniziativa: dare una direzione etica al lavoro, motivazione, passione, consapevolezza e partecipazione sociale, diversità come ricchezza.
Il sito, ancora estremamente acerbo, ma dalle ottime possibilità, permette di impostare la ricerca oltre che per regione, per professione e per parola chiave, anche per macro-settori: energie rinnovabili, ecologia, biologico e non profit (più “altro”). In totale le offerte presenti nel database sono numericamente inferiori rispetto a quelle di Green-Job. Ma potrebbero crescere in tempi brevi, magari anche sulla spinta del prossimo vertice sul clima di Copenhagen del 7-18 dicembre.
Per chi intende dare una pennellata di verde al suo futuro professionale, ma uscendo dal percorso dei siti online, la prima risorsa da consultare è Ecolavoro, “il mensile per chi cerca un lavoro verde“, l’allegato in versione cartacea alla rivista Modus Vivendi.
Con 5 anni di vita alle spalle, Ecolavoro è l’unico prodotto in cui viene fatta una selezione di offerte di lavoro veramente verdi. Anzi, una delle preoccupazioni della redazione è stata proprio quella di capire quali lavori sono da considerare verdi: “Un chimico potrebbe non sembrarlo, ma se lavora sulla sicurezza e sulla qualità è certamente un impiegato del settore ambientale. Tra l’altro sono molte le aziende di chimica verde che vorrebbero assumerne senza però trovarli.” ha dichiarato la responsabile Patrizia Pallara.
Per farvi un’idea più precisa dei lavori verdi che vanno per la maggiore, ricordatevi infine della “Guida ai green jobs” (Edizioni ambiente), un manuale che presenta non solo i lavori nuovi portati dalla green economy, ma anche quelli tradizionali. Rivisti, però, in chiave green.
Andrea Di Turi