Il Presidente di Anie-Gifi ha rivolto un appello al Ministero dello Sviluppo Economico per prendere provvedimenti sulla norma Cei per il fotovoltaico
La norma Cei continua a preoccupare le associazioni del fotovoltaico, in particolare Gifi-Anie che ha chiesto al Ministro dello Sviluppo Economico Corrado Passera di intervenire in fretta sull vicenda.
La discussa norma entrata in vigore il 1° luglio 2012, sta creando difficoltà sia agli utenti che alle aziende produttrici. Il provvedimento è stato stabilito dall’Autorità per l’energia elettrica ed il gas che ha fissato con la delibera 84/2012/R/EEL la data di entrata in vigore della versione 06-2012 della Norma CEI 0-21 per il 1° luglio.
Della norma fanno parte nuove regole per garantire una maggiore sicurezza e che comportano l’obbligo per gli utenti attivi che collegano un impianto fotovoltaico con potenza superiore a 6 kW alla rete elettrica in bassa tensione (BT) di installare la protezione di interfaccia (SPI) dedicata ed esterna all’inverter. Una sorta sistema di sicurezza che tuteli dagli sbalzi di tensione.
A far saltare la mosca al naso a Gifi-Anie è stato il fatto che l’Aeeg pur avendo preso atto dei punti critici della norma e della carenza de dispositivi, non ha proposto nessuna possibile via di soluzione. Spiega il Presidente Natalizia: “Ad oggi milioni di euro di investimenti rischiano di essere seriamente compromessi: cosa che non possiamo permetterci in questa delicatissima fase di crisi finanziaria pena il definitivo affossamento dell’industria fotovoltaica italiana. Tanto più che i sistemi in questione non nascono per la salvaguardia del sistema elettrico nazionale. È ben noto infatti che l’obbligo di tali dispositivi sulla rete di bassa tensione nasce dall’esigenza di garantire il distacco completo e non parziale dell’impianto in occasione di perturbazioni sulla rete di bassa tensione, cosa certamente importante ma meno urgente della prima.”
Un’altra difficoltà è legata all’imminente entrata in vigore del Quinto conto energia. L’obbligo di installare la SPI ne comporta una grande richiesta, tanti quanti sono gli inverter. Tuttavia non è possibile produrne in tempi brevi una quantità adeguata al fabbisogno. E per gli impianti che hanno già fatto richiesta degli incentivi col Quarto conto energia ma che non possono completare l’allaccio alla rete elettrica?
“Come ANIE/GIFI – continua Natalizia – abbiamo denunciato molteplici volte le difficoltà del mercato a reperire i sistemi di interfaccia e l’inadeguatezza delle tempistiche imposte dall’AEEG, richiedendo la deroga all’installazione giusto per il tempo necessario alla regolarizzazione delle forniture. Purtroppo le nostre richieste sono rimaste inascoltate.”
Per questo l’associazione si è appellata a Passera chiedendo di farsi carico della difficoltà. Conclude Natalizia: “Richiediamo quindi in maniera ufficiale l’intervento urgente del Ministero dello Sviluppo Economico a tutela e salvaguardia di centinaia di impianti già realizzati che rischiano a questo punto di non poter accedere a nessuna tariffa incentivante.”
Piove sul bagnato.
Francesca Mancuso