Quando coltivare funghi dai fondi del caffè diventa un business

Possono essere usati come cosmetici naturali, come concime per le piante, come materiale per realizzare sedie e tavoli. I fondi di caffè si prestano davvero a mille usi, ma la start-up californiana Bttr Ventures, acronimo di Back to the roots, “ritorno alla natura”, ma che si pronuncia come “better”, “meglio”, ha deciso di farne un business sostenibile. Come? Producendo da essi degli ottimi funghi.

Possono essere usati come cosmetici naturali, come concime per le piante, come materiale per realizzare sedie e tavoli. I fondi di caffè si prestano davvero a mille usi, ma la start-up californiana Bttr Ventures, acronimo di Back to the roots, “ritorno alla natura”, ma che si pronuncia come “better”, “meglio”, ha deciso di farne un business sostenibile. Come? Producendo da essi degli ottimi funghi.

La Btt Ventures realizza, infatti, kit per l’autoproduzione di funghi che hanno come substrato fondi di caffè, che vengono solitamente, ahinoi, gettati via. L’idea è nata da Alejandro Velez e Nikhil Arora, laureatisi presso la Business School della University of California, Berkeley: “le più grandi idee arrivano quando meno te lo aspetti”, spiegano i due imprenditori. “Nikhil ed io raccontanoeravamo a lezione di business sostenibile quando il nostro professore, Alan Ross, ci ha detto che i funghi potevano essere coltivati su fondi di caffè riciclati. Nessuno di noi conosceva l’altro, ma entrambi abbiamo contattato il nostro professore separatamente per avere maggiori informazioni. Ci siamo incontrati e da lì abbiamo iniziato a parlare di come avremmo potuto realizzare questa cosa”.

Così, dopo aver fatto delle ricerche, hanno scoperto che meno dell’1% dei chicchi di caffè finisce, di fatto, nella nostra tazzina, mentre il resto viene gettato. Anzi, sprecato. Hanno deciso allora di trasformare ciò che consideravano fino ad allora immondizia in qualcosa di produttivo e di valore, che fa anche del bene all’ambiente. E che li fa guadagnare: lo scorso anno, la start-up ha raggiunto un fatturato di 1.4 milioni di dollari e prevede di raggiungere nel 2012 quota 5 milioni di dollari. Niente male per un prodotto che veniva fino ad ora buttato.

Ma alla produzione di funghi da fondi di caffè si lavora anche in Italia. Annarita Marchionna di Marsico Nuovo, laureanda in tecnologie alimentari e Daniele Gioia di Castelluccio Superiore, tecnologo alimentare, hanno lanciato un progetto che prevede sempre di produrre funghi da fondi di caffè e da scarti di lavorazioni della tostatura. L’opportunità per testare l’idea è arrivata grazie al Bando N.I.D.I. (Nuove Idee di Impresa Innovative, lanciato dalla Camera di Commercio di Potenza nell’ambito del Tavolo per l’Innovazione che coinvolge l’Università della Basilicata, la Provincia di Potenza e numerose Associazioni di categoria, che le ha finanziate con € 10.000,00. L’esperimento pilota è stato condotto positivamente sul pleurotus ostreatus (pennetta) e sul pleurotus eryngii (cardoncello).

Le analisi di carattere chimico-sensoriale, realizzate dal Centro italiano di analisi sensoriale di Matelica, hanno riscontrato un gusto e un aroma che hanno una perfetta identità, se non con caratteristiche addirittura migliori rispetto ai funghi che solitamente vengono venduti nei vari mercati, sia dal punto di vista della consistenza che dell’aspetto visivo.

La prossima volta che getterete i fondi di caffè nei rifiuti, sappiate che state rinunciando, oltre al suo riciclo, a ciò che potrebbe diventare un business redditizio.


Roberta Ragni

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