Non serve molto. Basta che solo l'1% del territorio di uno Stato sia destinato al fotovoltaico per soddisfare il 100% della domanda di energia
Fotovoltaico. L’energia solare può coprire l’intero fabbisogno di uno Stato con appena l’1% della copertura dei suoi terreni. In pratica, basta che solo l’1% del territorio di uno Stato sia destinato al fotovoltaico per soddisfare il 100% della sua domanda di energia. Solo una piccola parte dedicata ai moduli fotovoltaici per affrancarsi dalla schiavitù del petrolio e dei combustibili fossili. A rivelarlo è stato il WWF che oggi in occasione del World Future Energy Summit di Abu Dhabi ha presentato un dossier.
Il documento, dal titolo Solar PV Atlas: solar power in harmony with nature, shows through seven cases, è basato su simulazioni su sei diverse nazioni e una area regionale con diversa esposizione solare, e ha dimostrato che non servono ampie porzioni di terreno, ma solo l’1% per coprire la necessità di energia elettrica di una nazione.
Il dossier ha ipotizzato questa possibile soluzione in sette paesi, lontani tra loro per dislocazione geografica ma anche a livello demografico, economico e politico. Si va dall’Indonesia al Madagascar, fino a Messico e Marocco, Sud Africa, Turchia e la regione indiana del Madhya Pradesh. Per ognuno di essi è stato calcolato il consumo di territorio per produrre il 100% dell’energia dal sole.
Contrariamente all’opinione diffusa e condivisa, non servono distese sterminate di terreno per produrre abbastanza energia, ma ne basta una quantità dal WWF definita addirittura “trascurabile”. Secondo il rapporto, infatti, in queste sette aree della Terra servirebbe poco meno dell’1% della superficie per soddisfare il 100% della domanda di energia elettrica necessaria nel 2050, considerando solo l’elettricità prodotta col fotovoltaico, e senza includere altre eventuali forme di produzione di energia.
“La ricerca ha scoperto che le centrali elettriche fotovoltaiche possono fornire notevoli benefici ambientali, tra cui un basso impatto ambientale e energia pulita in breve tempo. La sostituzione della rete elettrica esistente con i pannelli fotovoltaici ridurrebbe in modo significativo le emissioni di gas a effetto serra e di metalli pesanti, e al tempo stesso l’utilizzo dell’acqua“, ha spiegato Lettemieke Mulder, Vice Presidente di Solar.
Questo nuovo rapporto del WWF supporta dunque la visione del 100% di rinnovabili entro il 2050: “Stiamo promuovendo attivamente gli investimenti e le misure verso le tecnologie energetiche rinnovabili che contribuiscono a far sì che questo accada”, ha aggiunto Jean-Philippe Denruyter, Responsabile del WWF Global Renewable Energy Policy.
La relazione dimostra che la tecnologia fotovoltaica, se ben pianificata, non è in contrasto con gli obiettivi di conservazione e di tutela del territorio.
Francesca Mancuso
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