Sei mesi dopo l'accordo tra Enel Greenpower, STMicroeletronics e Sharp, arriva il primo dei finanziamenti per la realizzazione della più grande fabbrica italiana di pannelli fotovoltaici. Avevamo già trattato la questione in diverse occasioni, l'ultima delle quali due mesi fa, quando il progetto sembrò sul punto di saltare, proprio a causa dei ritardati finanziamenti da parte del Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica (CIPE).
Dopo numerose proteste e la minaccia da parte della Sharp di lasciare il campo, la seduta di ieri del Cipe ha finalmente mutato lo status quo, approvando un primo stanziamento di 49 milioni di euro. È solo un quarto dei 200 milioni totali previsti nel pacchetto-incentivi, ma è comunque un inizio.
La produzione dello stabilimento, con sede a Catania, potrà dunque cominciare, come da accordi, il secondo semestre del 2011, con una capacità iniziale di 160 MW equivalenti (a pieno regime saranno 480 all’anno). La tecnologia Sharp utilizzata sarà quella a film sottile di cui vi avevamo parlato, mentre il mercato dove verranno venduti i pannelli, oltre a quello interno italiano, sarà il cosiddetto Emea (Europa, Medioriente e Africa).
Da parte sua, Enel Green Power contribuirà con la propria competenze nello sviluppo del mercato delle energie da fonti rinnovabili e nel project management: direttamente e attraverso la rete di franchising Enel.si, che conta oltre 500 installatori specializzati in Italia. “Ringraziamo il governo e la Regione Sicilia per il loro impegno” si legge in una nota congiunta; “il successo di questa importante iniziativa industriale testimonia la volontà dell’Italia di far crescere la green economy lungo tutta la filiera”.
Soddisfatto anche il governo che, come dichiarato dal sottosegretario del Ministero per lo Sviluppo economico Stefano Saglia “mantiene l’impegno su STMicroelectronics, proseguendo quindi il lavoro del nostro dicastero per la costruzione delle filiere industriali italiane delle rinnovabili”. Ora, dopo i complimenti reciproci, si spera che arrivino anche gli altri 151 milioni previsti. In un caso o nell’altro, noi da parte nostra vi faremo sapere com’è andata a finire.