Un'inchiesta sulle attitudini ambientali dei consumatori commissionata all'azienda di sondaggi Populus dalla rivista inglese PRWeek UK conferma quella che fino ad oggi era sembrata una sensazione: cresce la coscienza verde, ma in questo periodo di crisi, all'atto pratico, è più difficile risparmiare rispettando il Pianeta.
Comprare biologico e consumare consapevolmente, a parole siamo tutti d’accordo. Ma nei fatti, chi può davvero permetterselo? Un’inchiesta sulle attitudini ambientali dei consumatori commissionata all’azienda di sondaggi Populus dalla rivista inglese PRWeek UK conferma quella che fino ad oggi era sembrata una sensazione: cresce la coscienza “verde”, ma in questo periodo di crisi, all’atto pratico, è più difficile risparmiare rispettando il Pianeta.
Dal sondaggio, effettuato su un campione di duemila persone, emergono spunti interessanti di riflessione: se infatti il 50% dei consumatori intervistati si è dichiarata molto più sensibile ai temi ambientali rispetto appena ad un anno fa, quando li ignorava quasi del tutto, ben l‘80% ha ammesso di essere attenta più al costo dei prodotti che alle loro credenziali “verdi“.
La ricerca fa riferimento al contesto inglese dove il mercato dei prodotti biologici vale due miliardi di sterline e nell’ultima decade è cresciuto del 20% all’anno, ma che, a partire dal 2008, solo del 2%.
Insomma, pur volendo, essere green in tempo di crisi non è facile e, come sottolinea Andrew Cooper, fondatore e direttore strategico di Populus, i consumatori: “stanno cercando prodotti che permettano di risparmiare e di rispettare l’ambiente”.
Noi di greenMe.it che del binomio risparmio/ambiente ne abbiam fatto uno dei cardini della nostra filosofia, non possiamo che essere d’accordo e sperare che, come già detto, il biologico diventi sempre meno un lusso e sempre di più una scelta democratica alla portata di tutti, in grado essa stessa di rimettere in moto l’economia.