Economia circolare, l’Italia si conferma prima in Europa per il terzo anno consecutivo

Per il terzo anno consecutivo l'Italia ha ottenuto il primo posto nel settore dell’economia circolare, seguita dalla Francia. A rivelarlo è la nuova classifica elaborata dal Circular Economy Network in collaborazione con Enea.

Per il terzo anno consecutivo l’Italia ha ottenuto la medaglia d’oro nel settore dell’economia circolare. A stilare annualmente la classifica il CEN-Circular Economy Network (la rete promossa dalla Fondazione per lo sviluppo sostenibile insieme ad un gruppo di 14 aziende e associazioni di impresa) in collaborazione con Enea (l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile).

Rispetto al 2020 l’Italia è stabile ma non si registrano miglioramenti significativi, mentre la Francia è cresciuta di un punto. 

@Circular Economy Nerwork

Nel 2021 il nostro Paese si è piazzato al primo posto con 79 punti, seguito da Francia, Germania, Spagna e Polonia. Da quanto emerge dal rapporto di quest’anno, l’Italia è la nazione che utilizza al meglio le scarse risorse destinate all’avanzamento tecnologico e ha un buon indice di efficienza (per ogni kg di risorsa consumata si generano 3,5 euro di Pil, contro una media europea di 2,24). Ma il primato è a rischio.

Per investimenti e occupazione l’Italia scende al quarto posto, dopo la Spagna, la Polonia e la Germania. La scarsità di investimenti si traduce in carenze nel settore dell’eco-innovazione. Inoltre, per numero di brevetti il nostro Paese è ultimo tra le grandi economie europee.

Un’altra importante criticità da superare è quella normativa: mancano ancora, infatti, la Strategia nazionale e il Piano di azione per l’economia circolare, due strumenti fondamentali che potrebbero aiutare il Paese a risollevarsi dalla crisi socioeconomica provocata dalla pandemia.

Secondo il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, il settore della plastica è il più attrattivo e l’Italia è dotata di “eccellenti capacità che vanno potenziate”.

“Dobbiamo essere nazione pioniera di metodi e tecnologie nuove che ci consentano di adottare normative sempre più protettive nei confronti dell’ambiente senza mettere in ginocchio il settore che dà una quantità di lavoro enorme e che è trasversale a tutta l’industria e la manifattura” ha sottolineato il ministro. 

Insomma, se l’Italia intende mantenere il primato deve sforzarsi decisamente di più.

https://www.facebook.com/MinisteroTransizioneEcologica/posts/10159455919988846

Fonte: Circular Economy Network

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