Da Ecomondo le critiche al Quinto conto energia: a rischio 2000 lavoratori

Il Quinto conto energia ha paralizzato il mercato del fotovoltaico e messo a rischio chiusura il settore industriale ad esso legato. Dal palco di Ecomondo, il Presidente del Comitato Ifi Alessandro Cremonesi attacca il sistema di incentivi in vigore dal 27 agosto, e ormai prossimo alla fine

Il Quinto conto energia ha paralizzato il mercato del fotovoltaico e messo a rischio chiusura il settore industriale ad esso legato. Dal palco di Ecomondo, il Presidente del Comitato Ifi Alessandro Cremonesi attacca il sistema di incentivi in vigore dal 27 agosto, e ormai prossimo alla fine.

I bonus a favore del fotovoltaico, lo ricordiamo, si esauriranno una volta raggiunti i 6,7 miliardi. Il contatore del Gestore dei servizi energetici al momento segna 6,47 miliardi.

Secondo Cremonesi, il fotovoltaico è stato messo in difficoltà dal Quinto conto energia: “Oltre la metà delle aziende associate hanno le linee produttive ferme, segnale che il V Conto Energia, in vigore dallo scorso 27 agosto, ha generato il fermo della domanda, con una ripercussione drammatica sul comparto industriale nazionale“.

Perché? Il Comitato Ifi imputa il blocco agli eccessivi condizionamenti burocratici legati all’obbligo di ricorrere al meccanismo del Registro per impianti sopra i 12 kW, all’aleatorietà degli investimenti per via delle graduatorie a numero chiuso e all’apertura dei Registri ogni sei mesi. Ma anche al blocco del credito e al crollo verticale degli incentivi stessi. “Il Contatore del V Conto Energia dà segnali oggettivi di paralisi del mercato e questo si riflette drammaticamente sulla continuità di impresa delle industrie nazionali impegnate nella realizzazione dei componenti principali: celle, moduli, inverter” spiega il Comitato IFI in un comunicato. Secondo le cifre del Gse, col Quinto conto energia il numero di nuovi impianti incentivati è di 11.621, con una potenza installata pari a 1.008.929 kW e un costo annuo di circa 97 milioni di euro.

E i danni si ripercuotono anche sull’occupazione. Secondo Cremonesi, il nuovo sistema sta minacciando gravemente circa 2.000 posti di lavoro qualificato: “A Ecomondo si parla del futuro delle rinnovabili? Va bene discutere sulle prospettive di mercato, ma iniziamo da subito con interventi concreti di tutela e di promozione delle industrie nazionali: quelle che hanno investito meno di cinque anni fa in tecnologia e lavoro qualificato, che hanno riconvertito fiduciose le proprie attività, ma che ancora devono ammortizzare gli investimenti fatti per colpa degli effetti generati da questa politica poco industriale e poco lungimirante per le imprese nazionali del settore.”

Non sembra essere dello stesso parere il Ministro dell’Ambiente Corrado Clini, che ieri ha inaugurato il nuovo impianto fotovoltaico sorto sui padiglioni del quartiere fieristico di Rimini: “L’impianto si regge da solo, senza incentivi che lo tengano in piedi. È la dimostrazione che si può fareha detto.

Ma non è solo il conto energia ad aver penalizzato il fotovoltaico. Secondo il Comitato IFI, le pratiche di dumping da parte della Cina, contro cui si sono mossi sia gli Stati Uniti che l’Europa, non hanno di certo reso più facile la vita degli addetti del settore.

Francesca Mancuso

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