Detrazioni fiscali 55%: tutte le novità del 2012

Le detrazioni fiscali del 55% per il risparmio energetico e la riqualificazione energetica degli edifici sono state prorogate per tutto il 2012 e, pertanto, l'Agenzia delle Entrate ha pubblicato una nuova guida sul propro sito internet.

Le detrazioni fiscali del 55% per il risparmio energetico e la riqualificazione energetica degli edifici sono state prorogate per tutto il 2012 e, pertanto, l’Agenzia delle Entrate ha pubblicato una nuova guida sul propro sito internet.

Con il comma 4, articolo 4 del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201 (il cosiddetto Decreto Monti), convertito dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214, viene infatti prevista la proroga fino al 31 dicembre 2012 delle disposizioni di cui all’articolo 1, commi da 344 a 347, della legge 27 dicembre 2006, n. 296 (Finanziaria 2007), ovvero le disposizioni che riguardano le detrazioni fiscali del 55%.

La guida dell’Agenzia delle Entrate è stata aggiornata perché, come spiegato dalla stessa Agenzia, dopo la conversione in legge del decreto ci sono state delle modifiche: la detrazione è stata estesa anche alle spese sostenute per interventi di sostituzione di scaldacqua tradizionali con scaldacqua a pompa di calore per la produzione di acqua calda sanitaria.

Dal primo gennaio 2013, tuttavia, le percentuale di spesa detraibile scenderà dall’attuale 55% al 36%, come per le ristrutturazione edilizie che, tuttavia, grazie alla introduzione dell’art. 16 bis nel Testo Unico delle Imposte, sono diventate una misura strutturale e definitiva, parte integrante dell’ordinamento fiscale dello Stato e non più, quindi, misura straordinaria soggetta a scadenze e proroghe.

In questo modo, nonostante la riduzione della percentuale dal 55 al 36%, le detrazioni per il risparmio energetico sono assimilate a quelle per le ristrurrurazioni edilizie e, come queste ultime, diventano misura strutturale e definitiva. Così facendo si è voluto rendere meno instabile l’indotto creatosi con l’istituzione del meccanismo delle detrazioni per il risparmio e la riqualificazione energetica degli edifici.

Si tratterebbe, dunque di un’ultima e, forse, definitiva modifica in una disciplina che ha subito molte variazioni, con l’avvicendarsi dei vari Governi, rispetto alle originarie previsioni. Più volte, ad esempio, si è modificato il numero delle rate in cui ripartire, con le varie dichiarazioni dei redditi, la spesa sostenuta per i lavori e da portare in detrazione. È stata modificata, poi, anche la tabella dei valori limite della trasmittanza termica o, ancora, si è introdotto l’obbligo di comunicazione alla Agenzia delle Entrate per i lavori che proseguono oltre un periodo d’imposta. Una misura, quest’utlima, prevista anche dal Decreto Monti.

Le riduzioni dall’Irpef riguardano le spese sostenute per la riduzione del fabbisogno energetico per il riscaldamento, il miglioramento termico dell’edificio (finestre, infissi, pavimenti…), l’installazione di pannelli solari e la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale, e variano in funzione del tipo di intervento.

Possono usufruirne le persone fisiche (condomini, inquilini, proprietari, ma anche esercenti arti e professioni), i contribuenti che conseguono reddito d’impresa, le associazioni tra professionisti e gli enti pubblici e privati che non svolgono attività commerciale. Per gli interventi di riqualificazione energetica di edifici esistenti il valore massimo della detrazione è di 100.000 euro, per quelli sugli involucri degli edifici è di 60.000 euro, stessa cifra fissata per l’installazione di pannelli solari, mentre per la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale il valore massimo della detrazione è di 30.000 euro. Tutte le informazioni sono contenute nell’aggiornamento della guida.

Nonostante la stabilizzazione della misura, le detrazioni del 55% sono ancora oggetto di proposte e prese di posizione. L’ultima è quella di Manuela Lanzarin, deputata di Lnp, che lo scorso mercoledì ha presentato una risoluzione con la quale ha riaffermato la bontà del meccanismo delle detrazioni fiscali per il risparmio e la riqualificazione energetica che hanno ottenuto molto successo in questi anni, tanto da poter affermare che il risparmio energetico costituisce un elemento strutturale della politica economica. Infatti gli investimenti hanno finora consentito risparmi per le famiglie ma che positive ricadute per l’economia nel suo complesso e sul mercato del lavoro.

Secondo i dati riportati dall’ On. Lanzarin, infatti, nel 2010 sono stati realizzati 843 mila interventi, che hanno movimentatoun giro d’affari per 11 miliardi di euro. In ogni anno di vigenza della norma, sempre secondo Lanzarin, sono stati inoltre attivati oltre 50 mila posti di lavoro nelle piccole e medie imprese operanti nei settori delle fonti rinnovabili, domotica, infissi e materiali avanzati. Pertanto la stabilizzazione della detrazione nella sua originaria percentuale del 55%, fa notare Lanzarin, renderebbe non solo più stabile l’intero quadro economico ma anche più conveniente il ricorso ai lavori, così da costiture in volano per la riduzione delle emissioni inquinanti e l’incremento dell’occupazione, sia nel settore delle costruzioni che nell’intera filiera industriale dei materiali connessi.

Il tema della stabilizzazione era stato affrontato anche al Senato durante la fase di discussione per la conversione in legge della manovra Salva Italia. Le proposte, però, non sono state però prese in considerazione perché il provvedimento è stato approvato con l’apposizione della questione di fiducia, quindi senza modifiche rispetto a quanto deciso dalla Camera.

Andrea Marchetti

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