Come annuciato nei precedenti articoli, ieri sera è stato discusso ed approvato presso la Camera dei Deputati, in occasione dell'approvazione della Legge di Stabilità (ex Finanziaria) l'emendamento avente ad oggetto la proroga, per il 2011, delle detrazioni fiscali del 55% per il risparmio energetico. Tuttavia ci saranno delle modifiche: secondo il testo presentato dal relatore Marco Milanese, infatti, le spese saranno detraibili dalla dichiarazione dei redditi in un arco temporale di dieci anni, anziché in cinque come nella odierna formulazione della norma.
Come annunciato nei precedenti articoli, ieri sera è stato discusso ed approvato presso la Camera dei Deputati, in occasione dell’approvazione della Legge di Stabilità (ex Finanziaria) l’emendamento avente ad oggetto la proroga, per il 2011, delle detrazioni fiscali del 55% per il risparmio energetico. Tuttavia ci saranno delle modifiche: secondo il testo presentato dal relatore Marco Milanese, infatti, le spese saranno detraibili dalla dichiarazione dei redditi in un arco temporale di dieci anni, anziché in cinque come nella odierna formulazione della norma.
Non sono stati modificati, invece, il tetto massimo di spesa detraibile per i singoli interventi ammissibili, anch’essi rimasti invariati. Non c’ è stata, dunque, la paventata riduzione della percentuale di spesa detraibile che si temeva potesse passare dal 55% al 41%, ma solo per quanto riguarda la sostituzione degli infissi.
Questo, dunque, il testo integrale dell’emendamento presentato: “Art. 1 Comma 47-bis. Le disposizioni di cui l’articolo 1, commi da 344 a 347, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, si applicano, nella misura ivi prevista, anche alle spese sostenute entro il 31 dicembre 2011. La detrazione spettante ai sensi del presente comma è ripartita in dieci quote annuali di pari importo. Si applicano, per quanto compatibili, le disposizioni di cui all’articolo 1, comma 24, della legge 24 dicembre 2007, n. 244, e all’articolo 29, comma 6 del decreto-legge 29 novembre 2008, n. 185, convertito, con modificazioni, della legge 28 gennaio 2009, n.2.”
È stata completata, dunque, la prima parte dell’iter parlamentare previsto per l’approvazione della Legge di Stabilità e, con essa, anche del rinnovo delle detrazioni fiscali del 55%. La prossima settimana, infatti, la Legge di Stabilità approderà in Senato per ricevere la seconda e definitiva approvazione, prevista entro il 10 dicembre. Non sembra che ci possano essere ulteriori sorprese ed il rifinanziamento delle detrazioni fiscali del 55% per il risparmio energetico sembra ormai sicuro.
E proprio per quanto riguarda i costi, il viceministro dell’economia, Giuseppe Vegas, ha spiegato che nel 2011 il bonus fiscale dovrebbe generare maggiori entrate Iva per 124,8 milioni di euro, derivanti da una delle parti forse più virtuose di tutto il meccanismo, ovvero l’emersione del sommerso, in uno dei settori, quello edile ed impiantistico, in cui tradizionalmente il tasso di evasione ed elusione fiscale è molto alto. Per poter dimostrare di aver sostenuto delle spese, infatti, e poterle portare in detrazione nella dichiarazione dei redditi, bisogna dimostrarne l’ammontare con un documento valido ai fini fiscali, la classica fattura, che va pagata obbligatoriamente con bonifico bancario o postale, così da avere tracciabilità dei pagamenti.
Dal 2012 (anno in cui si comincerà a detrarre le spese del 2011) il 55% costerà allo Stato circa 300 milioni di euro. Il costo complessivo, invece, nei dieci anni di detrazione, sarà pari a 1,8 miliardi di euro.
“È spalmato su dieci anni invece che su cinque, quindi ha un effetto calmierato, ma è meglio di niente” . Così, invece, si è espresso Paolo Buzzetti, presidente di Ance, l’Associazione Nazionale dei Costruttori Edili. ” Cancellare completamente l’incentivo – ha proseguito Buzzetti – “sarebbe stato negativissimo; questo è una dimostrazione di buona volontà anche se ne rallenta gli effetti”.
Secondo Giampaolo Valentini, invece, che in questi anni ha gestito l’incentivo presso l’ ENEA, “il calcolo dei costi non tiene conto dei benefici economici della misura, come emersione del nero, incremento dell’occupazione, e di altro ancora”. La valutazione complessiva di Valentini, però, è sostanzialmente positiva: “in sostanza non cambierà molto ma “-ammette lo stesso Valentini- “il fatto che la detrazione sia spalmata su 10 anni rende l’incentivo un po’ meno attraente. C’è poi l’handicap che la misura sia stata prorogata solamente per un altro anno: un orizzonte temporale troppo breve per permettere alle aziende di programmare investimenti”.
Sulla stessa linea il capogruppo del Pd in Commissione Ambiente, Raffaela Mariani: “Un buon risultato il fatto che sia stato prorogato l’incentivo, ma il fatto che sia un estensione solo di un anno ne mina l’efficacia: dovrebbe essere una misura stabile per dare un vero stimolo all’economia” “Altro miglioramento che avremmo voluto è che della misura potessero godere anche soggetti pubblici e non solo i privati. Si pensi solo ai risparmi che si potrebbero ottenere ad esempio nella gestione delle case popolari o in altri grandi edifici pubblici”, aggiunge la deputata. “inoltre la detrazione spalmata su dieci anni può essere vista da due prospettive: da un lato sicuramente disincentiva perché i tempi di ritorno diventano più lunghi, dall’altra però permette di usufruire dell’incentivo anche a chi ha redditi più bassi”.
Valeria Erba, presidente di Anit, l’Associazione Nazionale per l’Isolamento Termico ed acustico, fa eco alla Mariani: “Se permette di far accedere all’incentivo anche chi ha imponibili più bassi, una detrazione spalmata su 10 anni la rende invece poco utile per gli interventi minori. Si sarebbe dovuta lasciare la possibilità di scegliere se usufruire della detrazione sui 5 o sui 10 anni. Ma quel che pesa di più è la mancanza di certezze: le aziende non possono ogni anno essere sottoposte al dilemma se l’incentivo viene o meno prorogato; si fa male all’economia.”
Critico anche il responsabile Green economy del Pd, Ermete Relacci: “Spalmare su 10 anni la detrazione del 55%, anziché su 5 come attualmente, è un risultato deludente che indebolisce la portata della misuta, rendendola meno appetibile per i cittadini e meno competitiva per le imprese. È un errore e il Pd si batterà in Senato per ripristinare il credito di imposta del 55% in edilizia con le attuali modalità “L’eco-bonus del 55% in edilizia è stata la misura anticiclica di gran lunga più importante che è stata attivata in questi anni ( dal Governo Prodi n.d.r.) – continua Realacci – niente a che vedere con il tanto decantato “piano casa’ che, al di là dei proclami di Berlusconi, è stato un fallimento.. Qualche numero può servire per dare la misura: in tutta Lombardia il piano casa ha attivato 189 interventi, il credito di imposta del 55% ben 120.000“.