Se ieri a Scandicci c'era una fabbrica di frigoriferi, che si chiamava Electrolux, da domani ce ne sarà una (che negli stessi stabilimenti) produrrà pannelli fotovoltaici, e si chiamerà Sol Energes-Energia Futura (gruppo Mercatech).
Vincere la crisi economica riciclando. Impianti, strutture ma anche persone. Se ieri a Scandicci c’era una fabbrica di frigoriferi, che si chiamava Electrolux, da domani ce ne sarà una (che negli stessi stabilimenti) produrrà pannelli fotovoltaici, e si chiamerà Sol Energes–Energia Futura (gruppo Mercatech).
É raro che succeda, sopratutto nel nostro Paese un po’ arretrato, ma a volte i sogni – green – si realizzano. La ex-Electolux di Scandicci (Firenze) che prima produceva elettrodomestici che consumavano tanta energia, da domani produrrà pannelli per generare energia pulita, che non fa male all’ambiente.
Ma non è finita qui: che fine faranno tutti quegli operai che per anni hanno montato frigoriferi per la multinazionale svedese? Ben contenti di salvare il posto di lavoro, saranno “riciclati” pure loro. Da un paio di settimane i primi 90 operai (per un totale di 370 persone) sono tornati sui banchi per predere lezioni di ecologia.
I programmi dei corsi di formazione (finanziati da Regione e Provincia) hanno una parte comune a tutti i lavoratori e un’altra più specifica in base alle diverse mansioni e ruoli. A scaglioni la maggioranza degli ex-dipendenti Electrolux verranno reimpiegati da Energia Futura negli stessi stabilimenti dove prima si montavano elettrodomestici. Dal 4 maggio un primo gruppo di lavoratori inizierà la produzione dei pannelli fotovoltaici e un secondo gruppo comincerà il 15 giugno.
Coma ha analizzato il quotidiano La Nazione, Energia Futura oggi, anche grazie ad alleanze con partner strategici, produce energia per 1.473.000 famiglie a fronte di un investimento di quasi un miliardo di euro. I suoi impianti producono energia pulita come quella che produrebbero 2.170.000 barili di petrolio, circa lo 0,33% del fabbisogno energetico nazionale. Da predere ad esempio.
Per chi ne vuole sapere di più sul sito della CGIL una rassegna stampa sull’argomento.