Esattamente una settimana fa il governo ha varato la bozza di decreto sul Conto energia termico. Prima di dventare definitivo, il testo dovrà passare all'esame della Conferenza Stato-Regioni, ma le attese misure a favore del settore termico sembrano meno lontane
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Esattamente una settimana fa il governo ha varato la bozza di decreto sul Conto energia termico. Prima di dventare definitivo, il testo dovrà passare all’esame della Conferenza Stato-Regioni, ma le attese misure a favore del settore termico sembrano meno lontane.
In sintesi, il nuovo Conto energia termico prevede un bonus complessivo annuo pari a 700 milioni di euro da destinare alle famiglie che scelgono di investire nella produzione e nella distribuzione di energia termica da fonti rinnovabili termiche, e 200 milioni alla pubblica amministrazione. Beneficiare degli incentivi saranno gli interventi di incremento dell’efficienza energetica sia di edifici esistenti, sia di parti di edifici esistenti, sia di unità immobiliari di qualsiasi categoria catastale dotati di impianto di climatizzazione.
Interventi incentivabili
Diverse sono le categorie di invervento che beneficeranno delgi incentivi: dall’isolamento termico di superfici opache delimitanti il volume climatizzato alla sostituzione di chiusure trasparenti comprensive di infissi delimitanti il volume climatizzato, dalla sostituzione di impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti di climatizzazione invernale che utilizzano generatori di calore a condensazione all’installazione di sistemi di schermatura e/o ombreggiamento di chiusure trasparenti con esposizione da Sud-Sudest a Sud-Sudovest, fissi o mobili, non trasportabili. Inoltre usufruirà dei bonus previsti dal decreto chi sceglierà di sostituire gli impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti affini che utilizzano pompe di calore elettriche o a gas, anche geotermiche o impianti di climatizzazione invernale o di riscaldamento delle serre esistenti con impianti dotati di generatore di calore alimentato da biomassa. Ancora, i bonus riguarderanno anche l’installazione di collettori solari termici, anche abbinati a sistemi di solar cooling e la sostituzione di scaldacqua elettrici con scaldacqua a pompa di calore.
Pubblico e privato
Le tecnologie incentivate sono distinte in due categorie che riguardano i bonus per gli interventi destinati alle abitazioni private e gli edifici pubblici. Per quanto riguarda le rinnovabili termiche, che includono solare termico, caldaie a biomassa, pompe di calore geotermiche e scaldacqua a pompa di calore, gli incentivi sono validi sia per i privati che per la pubblica amministrazione. Al contrario, per gli interventi riguardanti l’efficientamento energetico, ossia la sostituzione di chiusure trasparenti, i serramenti e la sostituzione degli impianti di riscaldamento con caldaie a condensazione, i bonus sono validi solo per la PA.
A quanto ammontano gli incentivi?
700 milioni di euro saranno destinati al privato e 200 milioni alla pubblica amministrazione. Ferme restando le detrazioni fiscali del 55%, prorogate al momento fino al 30 giugno 2013, gli incentivi per le rinnovabili termiche riguarderanno gli impianti con potenza fino a 500 kW con determinati requisiti in termini di prestazionali. Fino a 35 kW l’incentivo verrà erogato su 2 anni, al di sopra di tale cifra, sarà suddiviso in 5 anni.
Addio classi di taglia
La nuova bozza ha introdotto un’altra novità. Non vi saranno più le tabelle con le classi di taglia ma verrà calcolata la quantità di energia che si stima l’impianto produrrà a regime.
Francesca Mancuso
Leggi lo schema del decreto sul Conto energia termico
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