Tra gli imprenditori del fotovoltaico c'è stato chi ha minacciato di investire all'estero o ha paventato un ritorno verso settori economici tradizionali, come ad esempio l'immobiare, ma, finalmente, dopo mesi e mesi di attesa ed un iter assai travagliato, il Nuovo Conto Energia 2011 è stato approvato dalla Conferenza Stato-Regioni, insieme alle Linee Guida per la realizzazione degli impianti di produzione energetica da fonte rinnovabile.
Tra gli imprenditori del fotovoltaico c’è stato chi ha minacciato di investire all’estero o ha paventato un ritorno verso settori economici tradizionali, come ad esempio l’immobiare, ma, finalmente, dopo mesi e mesi di attesa ed un iter assai travagliato, il Nuovo Conto Energia 2011 è stato approvato dalla Conferenza Stato-Regioni, insieme alle Linee Guida per la realizzazione degli impianti di produzione energetica da fonte rinnovabile.
E dopo le polemiche e le prese di posizione dei mesi scorsi, in merito alle lungaggini burocratiche e alla mancata approvazione, le associazioni che riuniscono i produttori e gli imprenditori del fotovoltaico non possono che esprimere soddisfazione, se non altro per aver finalmente ritrovato la certezza (molte aziende avevano lavorato quasi “al buio”) necessaria a programmare come si deve i propri investimenti.
Inoltre le associazioni hanno visto accolte anche alcune loro richieste rivolte al Governo in maniera pressante. Ad esempio il sistema di riduzione delle tariffe incentivanti “a scaglioni” con cadenze fisse e predeterminate nel tempo, oppure i premi aggiuntivi per gli impianti fotovoltaici innovativi, come quelli a concentrazione, nonché una semplificazione delle varie tipologie di impianto, che ha portato alla soppressione della ambigua categoria degli impianti parzialmente integrati”.
Tuttavia permangono alcuni dubbi e riserve. Isomma, si poteva fare sicuramente prima, ma, specie dopo tutte le varie bozze circolate ed i lunghi dibattiti, si poteva fare qualcosa in più e meglio. Sembra che alcune aziende, infatti, abbiano preferito, nell’attesa del Conto Energia 2011 e stante la difficile congiuntura economica in atto, differire gli investimenti nell’attesa che le regole, fino a pochi giorni fa ufficiose, potessero, in effetti, diventare ufficiali. E sarebbe stato necessario, dunque, un orizzonte temporale più ampio dei tre anni previsti dall’attuale Conto Energia 2011 per compensare, almeno in parte, i freni ed i condizionamenti agli investimenti che hanno caratterizzato il fotovoltaico italiano negli ultimi tempi.
Secondo il presidente di Gifi-Anie Gert Gremes, ad esempio, l’approvazione del Conto Energia 2011 e delle Linee Guida finalmente apre la strada agli investimenti di settore per il prossimo triennio con benefici per l’economia e per l’occupazione, con aumento delle decine di migliaia di Green Jobs creati negli ultimi tre anni, ma d’altro canto il nostro Legislatore avrebbe dovuto avere più coraggio garantendo un orizzonte temporalepotenza incentivabile in modo tale da dare ampio respiro agli investimenti ed al potenziamento della filiera del fotovoltaico nel nostro Paese. Gremes mette in luce anche una necessità a cui lo stesso comparto industriale non potrà ora sottrarsi; per le molte aziende operanti nel settore fotovoltaico nostrano, infatti, è arrivato il momento di adottate modelli operativi flessibili in maniera tale da adattarsi rapidamente ad “un inevitabile consolidamento del mercato” e, contemporaneamente, preparare i loro prodotti e servizi ai mercati internazionali.
“Dopo lunghi mesi di attesa – ha concluso Gremes- finalmente possiamo pianificare gli investimenti dei prossimi tre anni. Con i due decreti si apre finalmente un nuovo capitolo per l’industria fotovoltaica. Le regioni hanno espresso la volontà di uniformare i loro processi autorizzativi e si vuole dare continuità ad un settore pronto a creare posti di lavoro e benefici per il sistema paese contribuendo in maniera determinante agli obiettivi comunitari del 2020”.
All’intervento du Gremes hanno fatto eco quelli di altre associazioni: secondo Massimo Daniele Sapienza, Presidente di Asso Energie Future, “questo risultato dà un triennio di respiro a chi intende programmare investimenti a lungo termine e far crescere il settore green italiano”. “Anche se”, continua Sapienza, ”troviamo ingiustificato il taglio alle tariffe incentivanti per gli impianti superiori ai 5 MW con la scusa che tolgano terreno all’ agricoltura, se poi anche gli incentivi alle serre, che l’ agricoltura invece la sostengono, vengono tagliati ugualmente.
Aper, poi, per ammissione dei suoi stessi rappresentanti, ha accolto come una liberazione e con un sospiro di sollievo la notizia della approvazione del Conto Energia 2011: “Accogliamo con favore questi due importanti provvedimenti” – spiega Marco Pigni, direttore di APER – “che non solo introducono finalmente elementi di stabilità e certezza nel settore, ma lo indirizzano anche con maggiore credibilità verso gli obiettivi vincolanti del Piano d’Azione Nazionale al 2020, in fase di presentazione a Bruxelles proprio in questi giorni. Sebbene permanga l’incognita dell’art. 45 della manovra economica in fase di approvazione, ci auguriamo che, sulla scia di questi due provvedimenti, il Governo e il Parlamento confermino la volontà di sostenere la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili”.
Lo speriamo anche noi.