5 mosse per salvare il clima in Italia e tagliare le emissioni al 2050

Ridurre le emissioni, abbandonare le fonti fossili e puntare alle rinnovabili. Questi i punti chiave del WWF per salvare il clima entro il 2050

Salvare il clima e in fretta. Tre sono le parole chiave suggerite dal WWF al Ministro dell’Ambiente Corrado Clini: rinnovabili, efficienza e decarbonizzazione. È questa la strada da seguire per garantire al nostro paese una riduzione delle emissioni inquinanti e un futuro all’insegna della sostenibilità.

Oggi gli ambientalisti hanno presentato il nuovo dossier “Obiettivo 2050 – Per una roadmap energetica al 2050: rinnovabili, efficienza, decarbonizzazione” mostrando a Clini il restyling climatico dei mercati energetici italiani, un iter per tagliare le emissioni nei prossimi 40 anni. Così è nata la roadmap energetica 2050, che in base a quanto stabilito dall’Ue, deve basarsi su cinque punti fondamentali.

1. Dare vita ad un piano energetico nazionale di lungo periodo coerente con le politiche energetiche europee, che fissi regole precise per tutti gli operatori del settore e gli attori di policy di tutti i livelli della macchina amministrativa.

2. Avviare una struttura di governance climatica che dia rappresentanza istituzionale alle politiche di contrasto dei cambiamenti climatici, dedicata in particolare al raggiungimento degli obiettivi energetico-ambientali.

3. Non poteva di certo mancare un meccanismo fiscale “taglia-emissioni”, che abbia lo scopo primario di scoraggiare chi inquina e agevolare chi produce in modo green, tassando i primi e detassando i secondi. Come? Partendo da un’IMU ‘green’, suggerisce il WWF, che diventerebbe meno costosa per le abitazioni a maggiore efficienza energetica per arrivare all’auto, con il costo del bollo auto commisurato alle emissioni inquinanti invece che sui KW dell’auto che si decide di guidare. E poi con l’introduzione dell’Imposta di Carbonio Emesso (ICE) sui prodotti, ossia della tassa sul loro contenuto di CO2 nelle varie fasi di processo, che sostituisca parzialmente o del tutto l’IVA.

4. Occorre anche, secondo gli ambientalisti, un piano specifico per l’efficienza energetica dell’amministrazione pubblica i cui bilanci non permettono, all’interno del patto di stabilità, il ricorso al debito per il finanziamento di interventi di efficienza energetica anche se questo viene compensato dalle minori spese di energia negli anni futuri. Tra gli interventi prioritari, quelli di grande portata relativi a edifici pubblici come scuole e ospedali, obiettivi annuali di riqualificazione energetica, meccanismi d’incentivazione per il trasporto elettrico.

5. E per finire, avviare una riforma del sistema elettrico che abbia come traino il settore delle fonti rinnovabili, con lo sviluppo dei sistemi di accumulo, il potenziamento delle reti, un sistema di remunerazione della capacità rinnovabile stabile, di lungo periodo e parametrata ai costi reali della tecnologia.

Facendo propri questi cinque punti, secondo il WWF, l’Italia potrebbe risorgere non solo dal punto di vista ambientale ma anche economico. Seguendo l’esempio già tracciato da Germania e Regno Unito per attenersi alla tabella di marcia con cui l’Unione Europea mira a ridurre le proprie emissioni di gas serra dell’80-95% entro il 2050 rispetto ai livelli del 1990, l’Italia dovrà fare la sua parte, puntando sull’efficienza energetica e diminuendo i consumi del 40% al 2050 rispetto al 2010. Ma non solo: dovrà anche raggiungere il 100% delle rinnovabili nel settore elettrico.

roadmap WWF1

La Roadmap 2050 nasce dalla consapevolezza che la crisi climatica rischia di travolgere il Pianeta come lo conosciamo – ha commentato Stefano Leoni, presidente del WWF Italia – I rimandi alle responsabilità altrui non funzionano più, ognuno deve fare la propria parte. Siamo anche coscienti dei forti problemi di sicurezza energetica per l’Europa e per l’Italia in particolare. Questi due aspetti rendono quella tracciata dalla Roadmap una strada obbligata“.

Francesca Mancuso

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