In polvere l'ecomostro di Alimuri. Dopo 14 anni dal primo blitz di goletta verde e dopo più di un anno dall'abbattimento degli scheletri di cemento armato di Montecorice nel Cilento, 1200 microcariche esplosive da 50 grammi ciascuna hanno abbattuto quell'ecomostro di cinque piani che da mezzo secolo deturpava il costone di punta Scutolo, in penisola sorrentina.
In polvere l’ecomostro di Alimuri. Dopo 14 anni dal primo blitz di goletta verde e dopo più di un anno dall’abbattimento degli scheletri di cemento armato di Montecorice nel Cilento, 1200 microcariche esplosive da 50 grammi ciascuna hanno abbattuto quell’ecomostro di cinque piani che da mezzo secolo deturpava il costone di punta Scutolo, in penisola sorrentina.
Lo scheletro di quello che sarebbe dovuto diventare un albergo di lusso da 150 camere, al centro di una lunga battaglia giudiziaria e ambientalista, è ora un ammasso di macerie. E con questa struttura, implosa su se stessa in pochi minuti, salgono a cinque gli ecomostri demoliti in Campania, tra quelli censiti da goletta verde di Legambiente: le villette abusive di Eboli, il Fuenti, le torri del villaggio Coppola Pineta mare e gli scheletri di Montecorice nel Cilento.
Legambiente era presente all’evento con sue imbarcazioni con bandiere e con i due striscioni storici, forti di 14 anni di battaglie, “abbattiamolo” e “giù le mani dalla costa“, mentre i volontari hanno indossato la maglietta con la foto dello scheletro di Alimuri abbattuto, che andrà ad arricchire la collezione delle t-shirt dell’associazione ambientalista dedicata agli ecomostri caduti giù.
“Una gran bella giornata, la rivincita della bellezza sull’arroganza del cemento. Dalle macerie dell’ecomostro di Alimuri arriva chiaro il messaggio: mai più condoni, mai più abusivismo, mai più regali all’ecomafie. Ora è necessario mettere in sicurezza il costone e vigileremo perché quel tratto di costa liberato torni al suo stato naturale e ritorni definitivamente alla fruizione dei cittadini“, afferma Rossella Muroni direttrice nazionale di Legambiente.
Mai più ecomostri sulle nostre coste, allora? Certo è che l’abbattimento di Alimuri dovrà servire come monito per gli amministratori, il Governo e la Regione Campania perché anche l’abusivismo deve essere abbattuto non paga e “per dire definitivamente basta ai condoni e tentativi in sede legislativa di salvare le case abusive“, conclude Michele Buomomo, presidente regionale di Legambiente.
Germana Carillo
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