La Blue Economy può davvero essere l'ancora di salvezza per gli ecosistemi marini e oceanici? Se ne discuterà tra qualche giorno a Rimini a Ecomondo, il più grande evento europeo dedicato alla transizione ecologica e all'economia circolare
Oceani e mari sono fondamentali per la nostra sopravvivenza e per gli equilibri della Terra, ma l’essere umano li ha trasformati in discariche di rifiuti. Cumuli di plastica li stanno rendendo invivibili per pesci e altre creature marine e stanno compromettando le loro funzioni di regolazione del clima e di assorbimento del 30% delle emissioni di CO2 legate alle attività antropiche.
Quello dell’inquinamento oceanico rappresenta una delle più grande piaghe dei nostri tempi, una sfida urgente che l’umanità è chiamata ad affrontare con strategie e soluzioni efficaci. Ad occuparsi di questo fenomeno è la cosiddetta Blue Economy, che sarà uno dei focus di quest’anno di Ecomondo, il più importante evento europeo dedicato alla transizione ecologica.
Nel corso della manifestazione, in programma dall‘8 all’11 novembre al Quartiere Fieristico di Rimini, la questione della salvaguardia degli oceani sarà affrontata in una serie di interessanti incontri e convegni.
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Oggi la Blue Economy, ramo della Green Economy, assume una vitale importanza, visto lo stato drammatico in cui versano i nostri mari e oceani. Questo modello punta a salvaguardare le acque del Pianeta attraverso pratiche sostenibili e l’innovazione tecnologica. Ecomondo sarà l’occasione per approfondire gli scogli da superare ma anche le strategie più rivoluzionarie che possono aiutarci a salvare gli ecosistemi marini.
In particolare saranno 4 gli appuntamenti in programma dedicati alla Blue Economy. Scopriamo quali.
I convegni dedicati al mondo della Blue Economy
Ad aprire il ciclo di convegni sulla Blue Economy sarà l’incontro “Salvaguardia delle aree costiere e delle infrastrutture: cosa fare in cinque anni”, a cura di WaterFrontLab, progetto italiano che si occupa di tutela delle coste.
“Quanto tempo abbiamo per adattare le nostre coste e le nostre infrastrutture ai cambiamenti climatici? O comunque per salvaguardarle?” da queste domande prenderà le mosse l’evento, in programma l’8 novembre dalle 10:00 alle 13:00.
Il secondo appuntamento è previsto sempre mercoledì novembre, ma dalle 14:00 alle 17.30, è prende il titolo di “Rigenerazione delle aree costiere e dei porti e adattamento ai cambiamenti climatici”. Nel corso dell’incontro, incentrato sulla gestione dei finanziamenti del PNNR, interverranno il Comitato Tecnico Scientifico Ecomondo, l’ISPRA (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) GNRAC (Gruppo Nazionale per la Ricerca sull’Ambiente Costiero), Legambiente e Waterfrontlab.
Giorno 9 novembre, dalle ore 14:00 alle 17:30, sarà la volta, invece, del convegno “Impegnarsi nella Carta della Missione per contribuire a un Mediterraneo sano e privo di inquinamento”, a cura del Comitato Tecnico Scientifico di Ecomondo, BlueMed GSOs, Federchimica-PlasticsEurope Italia, della Conferenza delle Regioni Periferiche Marittime (CRPM) e del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR).
A chiudere il cerchio sarà l’evento “La Bioeconomia Circolare Blu nel Mediterraneo”, in programma giovedì 10 novembre dalle 10:00 alle 17:30. Nel corso dell’incontro, organizzato dal Comitato Tecnico Scientifico Ecomondo, Cluster BIG, Iniziativa WestMed e UNIDO SwitchMed, si discuterà delle opportunità offerte dalla Blue Economy per salvaguardare l’ecosistema del Mediterraneo.
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Fonte: Ecomondo