e ecomafie non sono solo una piaga del Sud Italia. Anche al Nord gli illeciti riguardanti rifiuti, cemento e grandi opere dilagano, in barba alla crisi. Le regioni settentrionali sono terreno fertile per i criminali ambientali. A dare i numeri di questo fenomeno è il nuovo rapporto “Ecomafie al Nord. Conoscere i sintomi per creare anticorpi” di Legambiente
Le ecomafie non sono solo una piaga del Sud Italia. Anche al Nord gli illeciti riguardanti rifiuti, cemento e grandi opere dilagano, in barba alla crisi. Le regioni settentrionali sono terreno fertile per i criminali ambientali. A dare i numeri di questo fenomeno è il nuovo rapporto “Ecomafie al Nord. Conoscere i sintomi per creare anticorpi” di Legambiente.
Minotauro, San Michele, Mose, sono solo alcune delle grandi inchieste che hanno messo in luce le attività degli ecocriminali al Nord. Le mafie si muovono nella cosiddetta “zona grigia”, quella dell’illegalità legalizzata.
I reati. Nell’ultimo anno sono stati 5608 i reati accertati, 1432 i sequestri, 6152 le denunce e 30 gli arresti. Quello degli appalti nel settore ambientale è uno dei settori più esposti alla corruzione e alla criminalità. Sono state 233 le inchieste ecocriminali in cui la corruzione ha svolto un ruolo cruciale, concluse con l’arresto di 2.529 persone e la denuncia di 2.016. I rifiuti e il cemento illegale sono tra i settori che fanno più gola alla criminalità. Solo il ciclo del cemento vanta 1097 infrazioni mentre quello dei rifiuti 1376 illeciti.
Dove e quanto. La Liguria è la prima regione del Nord per crimini contro l’ambiente con 1526 infrazioni accertate. La Lombardia vanta on 419 denunce e 262 infrazioni per le indagini sulla corruzione mentre nel ciclo illecito del cemento anche Piemonte, Veneto e Emilia Romagna giocano la loro parte.
La Lombardia è la prima regione dove la corruzione è più diffusa con 31 indagini, seguita subito dopo dalla Sicilia con 28, la Campania con 27, il Lazio con 26 e la Calabria con 22. Si va dal Mose di Venezia ad alcuni cantieri dell’alta velocità, dai grandi eventi alle ricostruzioni post terremoto, senza tralasciare la gestione dei rifiuti, le rinnovabili e l’enogastronomia.
“Un aiuto determinante al contrasto dei fenomeni ecomafiosi è arrivato dalla recente approvazione, dopo 21 anni di battaglie, della legge sugli ecoreati che introduce finalmente nel codice penale uno specifico Titolo dedicato ai delitti contro l’ambiente – dichiara Enrico Fontana della Segreteria nazionale di Legambiente -. Uno strumento fondamentale per combattere anche quella zona grigia, dove impera la corruzione che è diventata il principale nemico dell’ambiente a causa delle troppe amministrazioni colluse, degli appalti pilotati, degli amministratori disonesti e della gestione delle emergenze che consentono di aggirare regole e appalti trasparenti”.
Francesca Mancuso
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