Earth Social Conference: sta per iniziare il controvertice dei movimenti che si oppongono alla COP28

Si chiama Earth Social Conference ed è l’evento nato per boicottare letteralmente la COP28. A organizzarlo sono gruppi di attivisti di tutto il mondo, che portano avanti un’idea precisa: questi vertici non solo non riescono ad affrontare l’emergenza climatica, ma non sono mai stati pensati per risolverla

Chiediamo a tutti i ‘realisti’ del clima di rifiutare il loro invito alla COP28 che si terrà a Dubai e di unirsi a noi per la prima Earth Social Conference a dicembre”: così attivisti e gruppi di tutto il mondo qualche settimana fa hanno chiamato a raccolta quanti preferiscono boicottare la COP28 e organizzare una conferenza alternativa.

In questi giorni di lavori intensi a Dubai, di fatto, sono più le polemiche che i traguardi concreti raggiunti, a parte la svolta storica sul Loss&Damage del primo giorno su cui in ogni caso aleggia un certo greenwashing. A quasi una settimana dal termine dei lavori, come finirà questa Conferenza della Parti 2023?

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Finirà con un accordo non vincolante, verrà stipulato dietro le quinte e si cercherà di uscire dal vertice con la percezione di non aver fallito completamente. L’accordo non comporterà alcuna deviazione significativa dal business as usual. A consolarci saranno le speranze della Cop29 del prossimo anno. E il mondo resterà sull’autostrada verso l’inferno climatico con i piedi ben saldi sull’acceleratore.

Lanciano così il loro segnale le oltre cinquanta organizzazioni ecologiste e sociali che hanno scelto di boicottare Dubai e mettere su l’Earth Social Conference, il controvertice che si terrà in Colombia dal 5 al 10 dicembre, nella zona di Casanare, e in cui ci saranno assemblee sul conflitto in Medio Oriente, sulle nuove forme di colonizzazione e sul ruolo dei movimenti nella crisi climatica.

Non solo grandi dubbi sulla Cop28 e il desiderio di non arrendersi al fatalismo climatico: agli appelli degli attivisti di salvare il pianeta si aggiungono anche le richieste per tassare le ricchezze, le rendite e i patrimoni di chi mette in pericolo il mondo con i suoi privilegi e investimenti.

La crisi climatica sta colpendo il Sud del mondo, le periferie, e chi sta ai margini, territori e persone più fragili. A loro va data priorità e parola. Per avere una transizione giusta dobbiamo concretizzare politiche di ridistribuzione e di democratizzazione delle nostre economie, concludono gli organizzatori del controvertice in Colombia.

QUI trovate tutto il programma.

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